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«La cancelliera è tedesca e i tedeschi, quando promettono una cosa, la mantengono. L'ultima volta che è stata da noi ci ha detto: quando finirà il mio mandato tornerò per un mese. Quindi non escludo che l'anno prossimo possa venire da noi per un mese intero». Parola di Espedito Morieri, general manager del Miramare Sea Resort, l'albergo del Borgo Sant'Angelo sull'isola d'Ischia per molti anni meta di Angela Merkel e del marito Joachim Sauer.
Oggi è il primo giorno da «ex cancelliera» per Merkel, che ha guidato l'esecutivo tedesco ininterrottamente dal 22 novembre 2005; Morieri torna quindi alla promessa fatta in occasione del suo ultimo soggiorno ischitano prima del Covid: «Di solito lei viene qui nel periodo di Pasqua - ricorda - quindi magari l'anno prossimo potrebbe trascorrere un intero mese qui a cavallo di Pasqua». Perché questo possa avvenire sarà chiaramente necessario che la struttura sia aperta, cosa non avvenuta a causa del Covid sia nel 2020 che quest'anno: «Abbiamo aperto a fine maggio - racconta Espedito Morieri - ma giugno è stato pesante, c'è stato un grosso calo legato alla variante Delta. Ma siamo andati avanti e agosto ad Ischia è andato benissimo, c'è stata una vera invasione di italiani che non si sono spostati all'estero.
Anche adesso stiamo lavorando molto bene, temevamo un settembre come giugno e invece gli ospiti stanno arrivando, soprattutto con il last minute: le abitudini sono cambiate, la finestra delle prenotazioni ora è molto più corta rispetto ai 60-90 giorni di un tempo«.
Si guarda già al 2022, non solo per il possibile ritorno di Angela Merkel: «Sono già arrivate richieste dall'Australia, quindi significa che un minimo di speranza in più per il turismo c'è. La gente fa più affidamento al fatto che potrà partire e anche le compagnie aeree stanno rimettendo i voli. Purtroppo noi al Sud siamo vincolati a questo e su questo dobbiamo lavorare».
Morieri conclude offrendo due 'consigli' al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per recuperare il terreno perduto sul turismo: «La prima cosa da fare - spiega - è un piano turistico strategico regionale, globale, come già accaduto in altre regioni. Il turismo è un settore strategico per noi, anzi è l'unico modo che abbiamo per 'campare' qui dove non ci sono più industrie, non c'è più niente: l'unica cosa che abbiamo ancora e che non ci possono togliere sono le bellezze del territorio, siamo meta turistica da sempre e non vedo perché non dovremmo primeggiare su altre destinazioni che hanno un'offerta minore. Poi gli direi di affidarsi a persone competenti, eccellenze che capiscono di questa materia e che in Campania abbiamo. Il turismo è fatto di tante cose, è collegato ai trasporti, agli appuntamenti e alle fiere, è un discorso ampio e non può essere maneggiato da chiunque».
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