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«Non mi piace che Vico Equense abbia dedicato la sua piazza più importante a Giancarlo Siani». Un'affermazione molto forte che è stata pronunciata dall'ex sindaco di Vico Equense Benedetto Migliaccio nel corso di un'intervista di argomento politico andata in rete sul canale YouTube del settimanale Agorà Penisola Sorrentina lo scorso 23 settembre scorso, proprio il giorno dell’anniversario della morte del giornalista del Mattino ucciso dalla camorra nel 1985, che amava trascorrere le sue estati proprio a Vico Equense.
«Siani doveva essere ricordato a Torre Annunziata - ha spiegato Migliaccio nel video -, dove scriveva, dove lottava contro la camorra. Accostare Vico ai problemi di malavita, soltanto perché Siani veniva qua a trovare la fidanzata... I simboli in politica sono importanti.
Una frase che ha inevitabilmente scatenato numerose polemiche. «Le parole di Migliaccio si commentano da sole e mi addolorano – ha affermato Paolo Siani al Fatto Quotidiano che gli ha segnalato il video – non considerano il dolore delle famiglie che hanno avuto vittime innocenti di mafia e che si battono ogni giorno per non far dimenticare queste tragedie». «Per fortuna - prosegue Siani in una nota - la stragrande maggioranza delle cittadine e dei cittadini la pensa molto diversamente. E allora noi ci rivolgiamo ai ragazzi di Vico Equense, di Torre Annunziata, di Napoli: non ascoltate queste parole, approfondite le storie delle vittime innocenti». «Piuttosto - conclude Siani - ci auguriamo che ci siano altre piazze in tutto il Paese intitolate alle tante vittime innocenti delle mafie».
La deputata vichiana M5S Carmen Di Lauro, in un articolo a firma di Vincenzo Iurillo sul Fatto, ha tuonato: «Migliaccio ha pronunciato dichiarazioni aberranti, la lotta alla mafia non ha confini tra un comune e l’altro».
Dal canto suo, Migliaccio (Forza Italia) ha controreplicato: «Da ex sindaco di Vico Equense e da avvocato che ha difeso e difende vittime di camorra, trovo strumentale e provocatoria la polemica sull’intitolazione della piazza principale della nostra cittadina a Giancarlo Siani. Ferma restando l’ammirazione per l’uomo e il giornalista, per il suo coraggio encomiabile non mi sarei mai sognato di sollevare il problema se questa ipotesi avesse riguardato l’intitolazione di una scuola o di un altro spazio pubblico ma parliamo della piazza principale, del luogo simbolo della nostra città, della sua storia. Vico non è Torre Annunziata, non è terra di camorra e il messaggio che ne verrebbe fuori sarebbe semplicemente sbagliato. E spiace, anzi fa rabbia che su temi così sensibili ci sia in giro gente pronta a strumentalizzare il sacrificio di un giovane giornalista coraggioso, un eroe dal quale certa gente dovrebbe girare alla larga».
Il Mattino