Giardini di Santa Teresa degli Scalzi, luogo simbolo di degrado e abbandono

Giardini di Santa Teresa degli Scalzi, luogo simbolo di degrado e abbandono
Un luogo ricco di storia e cultura trasformato nel regno del degrado umano e sociale e dell'abbandono da parte delle istituzioni cittadine. I giardinetti di Santa Teresa degli...

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Un luogo ricco di storia e cultura trasformato nel regno del degrado umano e sociale e dell'abbandono da parte delle istituzioni cittadine. I giardinetti di Santa Teresa degli Scalzi finiscono ancora una volta nel mirino delle critiche a causa della presenza di un vero e proprio accampamento di senza fissa dimora che ha praticamente reso off-limits la zona per le mamme e i bambini del quartiere. 

Fermarsi su panchine quasi perennemente coperte da vomito, feci e urina è impossibile. Solo la pioggia pietosa, di tanto in tanto, porta via i residui delle attività dei circa quindici clochard che popolano gli sfortunati giardinetti. Alcune ore fa i residenti inferociti hanno scacciato a viva forza un uomo - già conosciuto in zona e con evidenti problemi di natura psichica - che si masturbava in pieno giorno incurante della presenza di numerosi passanti.

E, paradossalmente, questo non è nemmeno il più grave dei tanti episodi simili che si sono registrati in tempi recenti. Alcuni mesi fa destò scalpore la denuncia dei residenti che segnalavano veri e propri atti sessuali compiuti in pieno giorno dai senza fissa dimora che, per la quasi totalità, sono ospiti notturni del vicino centro d'accoglienza La Tenda - totalmente incolpevole per la grave situazione di degrado che si registra in via Santa Teresa degli Scalzi - e di altre strutture del rione Sanità.

La presenza di un gran numero di disperati che sopravvivono praticamente abbandonati al loro triste destino ha come conseguenza indiretta la presenza di una discarica. I tempi che intercorrono tra uno svuotamento e l'altro dei vicini cassonetti non riescono in alcun modo a tener testa alla produzione di rifiuti di una zona di Napoli dove una baraccopoli popolata da senza tetto convive - a fatica - con un parco abitato da oltre cento famiglie. 

«Sono anni che denunciamo questo scempio - dichiara il consigliere della III Municipalità Ciro Guida - e adesso non possiamo fare altro che denunciare a nostra volta la nostra delusione nei confronti del Comune di Napoli e di Asìa. Questa zona di Napoli è praticamente abbandonata al suo destino e i clochard che vivono qui stanno contribuendo a rendere invivibile questi luoghi. Vogliamo precisare - continua Guida - che non abbiamo assolutamente nulla contro questi poveri disperati che vivono loro malgrado ai margini della civiltà e della decenza. Il nostro biasimo va all'amministrazione comunale che è ormai incapace a far fronte ai problemi della città e di una azienda partecipata che dimostra ogni giorno le sue inefficienze. E' impossibile che nel 2021 si debba assistere a scene di degrado simili - l'affondo dell'esponente del terzo parlamentino - con mamme e bambini costrette ad allontanarsi in tutta fretta perchè c'è chi pensa di potersi mastrubare in pieno giorno su una panchina pubblica. Si tratta di persone che vanno aiutate, sostenute dai servizi sociali e accolte in strutture che possano dare loro la dignità di esseri umani. Non è pensabile - conclude - disfarsi del problema semplicemente facendo finta che non esista». 

Allo scempio quotidiano che si registra ogni giorno sotto agli occhi dei residenti si aggiunge il colossale danno d'immagine per l'intera città. I giardinetti di Santa Teresa degli Scalzi, infatti, sono attraversati ogni giorno da decine di turisti diretti al rione Sanità. Non pochi visitatori si soffermano a fotografare un degrado che, altrove, potrebbero spacciare per semplice folclore ma che invece è la fotografia impietosa del fallimento amministrativo di una rivoluzione - quella arancione - da cui ormai tutti, compresi gli ultimi fedelissimi, sembrano aver preso le distanze. 

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Il Mattino