«Regaliamo tutti i giocattoli che nostro figlio non può usare»

«Regaliamo tutti i giocattoli che nostro figlio non può usare»
Regalano i giocattoli del figlio, quelli che Luigi non può utilizzare, perché il bimbo di 29 mesi ha avuto una paralisi cerebrale. Caso non isolato: se ne...

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Regalano i giocattoli del figlio, quelli che Luigi non può utilizzare, perché il bimbo di 29 mesi ha avuto una paralisi cerebrale. Caso non isolato: se ne conta uno nuovo ogni 500 nati, e tutti questi bimbi vengono chiamati speciali. «Ma sono solo sfortunati, danneggiati irrimediabilmente durante il parto», sostengono con rabbia e disperazione Valentina e Marino, nel riportare la loro esperienza condivisa con altre coppie che hanno incontrato nei reparti pediatrici di Napoli e del resto di Italia. 

«Bimbi come Luigi affrontano con i genitori una quotidianità dolorosa e faticosa: fatta di ricoveri ospedalieri, visite specialistiche, sedute di fisioterapia, psicomotricità, logopedia, consulenze sulla deglutizione. E, spesso, corrono con il fiato in gola al pronto soccorso, praticano terapie complicate, che convivono con distonie dolorose e notti in bianco.  A questo bisogna aggiungere la burocrazia delle Asl e la scarsa professionalità di alcuni dei centri delegati alla realizzazione dei dispositivi atti a facilitare la deambulazione e la gestione fisica del bambino», lo sfogo-denuncia. «Perlomeno qui in Campania, manca un coordinamento sanitario centralizzato per seguire i loro bisogni. Altro che bambini speciali!».

Per il giocattolo da ritirare è tutto, invece, semplice e immediato: «Non è previsto alcun contributo, ma dobbiamo essere sicuri che vada a “un bambino speciale o indigente” e che non diventi merce», scrivono la mamma e il papà sul loro blog. In un video mostrano anche i doni di Luigi, con la speranza di regalare ad altri un sorriso, e spiegano: basta inviare una nota, a  medicina.solidale@gmail.com, indicando l'oggetto scelto. 

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Il Mattino