«Messaggi social in difesa dell'assassino di Giogiò, intervenga la polizia postale»

La segnalazione del deputato Borrelli

Giovambattista Cutolo
«Dopo la vergogna dei messaggini dal carcere tra l'assassino, reo confesso, di Giovan Battista Cutolo e i suoi parenti che gli manifestavano piena solidarietà, si...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Dopo la vergogna dei messaggini dal carcere tra l'assassino, reo confesso, di Giovan Battista Cutolo e i suoi parenti che gli manifestavano piena solidarietà, si apre una nuova pagina degradante di arroganza criminale sconfinata espressa tramite social. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di chat dove la madre dell'assassino insieme ad altri familiari insulta pesantemente e minaccia tutti coloro che chiedono giustizia per Giò Giò. Frasi esplicite ed epiteti irripetibili all'indirizzo di chi sostiene che serve una giusta pena per chi ha ucciso senza pietà un giovane indifeso».

Lo dice il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, al quale sono stati inviati gli screen shot delle chat.

«Chiediamo alla Polizia Postale di monitorare attentamente questi fenomeni dietro i quali si nasconde una strategia criminale ben definita che vuole intimidire, offendere, minacciare, per evitare di perdere controllo sul territorio. Noi ci batteremo sempre contro tutte le manifestazioni criminali, siano esse digitali o materiali come la realizzazione di murales e altarini della camorra, per sconfiggere questo cancro che si nutre di paura, omertà e violenza», conclude Borrelli.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino