Borseggiatori a Napoli, il gip: «Cittadini non preservati come Enel per furti impuniti»

L'ordinanza di custodia cautelare con la quale ha disposto il carcere per due ladri napoletani che agivano nel metrò

Controlli della polizia con le unità cinofile
In «molti dei delitti oggetto della contestazione non sono perseguibili in quanto privi della querela delle persone offese, elemento oramai indispensabile per la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

In «molti dei delitti oggetto della contestazione non sono perseguibili in quanto privi della querela delle persone offese, elemento oramai indispensabile per la procedibilità in relazione ai furti aggravati in seguito alla cosiddetta riforma Cartabia: ne consegue che se per i cosiddetti furti Enel il legislatore si è preoccupato di preservare le ragioni economiche della società quotata in Borsa, per i furti aggravati in danno di inermi cittadini pretende la raccolta della loro istanza punitiva». Lo scrive il gip di Napoli (ufficio XVI) nell'ordinanza di custodia cautelare con la quale ha disposto il carcere per due ladri napoletani che agivano nel metrò

Infatti oltre una decina i furti, anche aggravati, documentati dai carabinieri e dalla Polizia di Stato nell'ambito delle indagini sui borseggiatori di piazza Cavour a Napoli, sono rimasti impuniti perché le vittime non hanno presentato querela. In tutti questi casi le responsabilità sono chiare e le identità degli autori note. In alcuni casi normali cittadini, accortisi di quanto stava accadendo intorno a loro, hanno fotografato i ladri mentre mettevano a segno i «colpi» ai danni delle vittime e consegnato le immagini alle forze dell'ordine. Ma anche in questo caso, sempre per mancanza delle querele, non è stato possibile ottenere una misura cautelare nei confronti dei borseggiatori.

Le due persone arrestate, Francesco Ziccardi ed Enzo De Ponte, sono ritenuti componenti di una banda composta da complessivamente da sei persone. I video dei sistemi di videosorveglianza della stazione Cavour della linea 2 della metropolitana di Napoli hanno consentito, per esempio, l'individuazione di uno dei due arrestati, entrato in azione con un complice (che è solo indagato) il primo dicembre scorso. Le immagini riprendono entrambi nei pressi dell'uscita della stazione mentre attendono la vittima. Viene scelto un uomo che indossa un piumino nero e pantaloni chiari. I due lo accerchiano mentre si trova di fronte alla biglietteria automatica: le immagini registrano il momento della sottrazione di un oggetto dalla sue tasche e l'identità dei due ladri è nota alle forze dell'ordine.

Ma per questo episodio non si è potuto procedere in quanto non è stata presentata alcuna querela. Della banda di borseggiatori - secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura (sostituto procuratore Vincenza Marra) - farebbero parte altre quattro persone, tutte indagate, a vario titolo, per la stessa tipologia di reati contestati ai due borseggiatori finiti in cella. Militari e poliziotti ritengono che a capo della banda ci fosse Ziccardi che entrava in azione in prima persona insieme a De Ponte e agli altri quattro a cui era anche deputato il compito di selezionare le vittime da prendere di mira.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino