Continua la telenovela ai Girolamini, il complesso monumentale tornato al centro delle polemiche per via dei lavori di ristrutturazione ormai prossimi. Ieri mattina sulla pagina...
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LA COMUNICAZIONE
«In tale occasione - si legge sempre nell'annuncio su Facebook - verrà inoltre illustrato il nuovo itinerario di visita temporaneo, studiato in previsione degli interventi di restauro e rifunzionalizzazione che interessano il complesso. Tale percorso, che si snoda lungo i chiostri e gli ambulacri della Biblioteca Statale Oratoriana, include il nuovo allestimento della quadreria». Invece, anche il percorso previsto per il periodo dei lavori, e l'allestimento della quadreria, così come la stessa conferenza di presentazione del cartellone, vengono in discussione da Anna Imponente: «Avevamo prefigurato per il 16 un'apertura della quadreria, ma attualmente è subordinata alla pubblicazione di un calendario dei lavori ufficiale e trasparente». La Imponente dichiara che il dubbio resterà fino a domani, quando insieme al direttore dei Girolamini, Vito De Nicola, incontrerà a Roma il direttore generale del Mibac, Gino Famiglietti, il soprintendente, Luciano Garella. e Mariella Utili, direttore della segreteria campana del ministero. «Solo dopo saranno chiare tempistica e modalità dei lavori e anche la programmazione dei mesi maggio e giugno».
I LAVORI
«I cantieri - aggiunge la Imponente - sono molto importanti. Vorremmo però che non partano in contemporanea, meglio un work in progress per evitare la chiusura a tempo indefinito del complesso che tra l'altro è la più importante attrattiva della Strada dei musei di via Duomo». Anche il destino di alcune aree, e di molte opere dei Girolamini è un'incognita: «Bisogna capire dove collocare la Quadreria altrimenti il suo inestimabile patrimonio verrà frammentato. Due opere già sono della mostra su Caravaggio, altre chissà dove finiranno. E poi ci sono quelle della chiesa come un crocifisso ligneo, i reliquari, una scultura della Deposizione».
LE APERTURE
Sono da stabilire inoltre, spiega la direttrice, i giorni di apertura forse solo sabato e domenica e il lavoro del personale, nell'ambito di un'intesa con la Fondazione Banco di Napoli per il distacco di alcuni custodi dopo che anche il politico Mario Borghezio, nei giorni scorsi, si era dichiarato disponibile a collaborare: «Da bibliofilo e sostenitore dei beni culturali italiani sono pronto a fare la mia parte con un impegno personale periodico» aveva detto il leghista. Comunque, per capire se questa primavera i turisti potranno ammirare il complesso dei Girolamini bisogna aspettare domani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino