I Girolamini dalla banda bassotti all'oblio

I Girolamini dalla banda bassotti all'oblio
La sala dedicata a Giambattista Vico è il cuore della Biblioteca dei Girolamini. Un cuore in affanno e bisognoso di cure, da quando mani avide hanno trafugato migliaia di...

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La sala dedicata a Giambattista Vico è il cuore della Biblioteca dei Girolamini. Un cuore in affanno e bisognoso di cure, da quando mani avide hanno trafugato migliaia di volumi calpestando un simbolo della nostra memoria. Presentando lo straordinario facsimile di un capolavoro trecentesco che contiene le tragedie di Seneca, uno dei manoscritti più pregiati dei Girolamini, il procuratore della Repubblica Giovanni Melillo ha ribadito venerdì scorso che la Biblioteca resterà sotto sequestro, fino a quando verranno conclusi «gli accertamenti tecnici che hanno il compito di verificare quanto accaduto in queste sale».


È una città che ha parecchi problemi quella che in sei anni non riesce a concludere gli «accertamenti tecnici» necessari per riaprire al pubblico le sale di una Biblioteca. Dopo lo scempio dei volumi trafugati, dopo gli anni rapaci dell'ex direttore Marino Massimo De Caro e dalla Banda Bassotti, l'attenzione del governo nazionale e della stessa magistratura avevano fatto sperare in un futuro migliore per uno dei nostri tesori più prestigiosi. Che invece, sei anni dopo, è ancora chiuso a chiave. Il lavoro dei consulenti tecnici della procura è certamente delicato e complesso; c'è da ultimare la catalogazione dei volumi, da valutare caso per caso l'appartenenza o meno ai Girolamini dei tesori di carta sequestrati in giro per il mondo. Ma la città non può aspettare in eterno. Ed è anche un po' stufa di applaudire all'ennesima riscoperta dei nostri scrigni d'arte e cultura, quando i medesimi scrigni restano preclusi al pubblico godimento. Occorre, lo ha detto bene lo stesso Melillo, che chi ha la responsabilità politica e amministrativa di conservazione di questo straordinario patrimonio - che appartiene a tutti - assicuri subito i fondi per la manutenzione e la sicurezza, il supporto scientifico e il personale necessario perché la Biblioteca, quando gli «accertamenti tecnici», finalmente saranno ultimati, possa di nuovo tornare fruibile da tutti. Altrimenti il legittimo entusiasmo per i tesori ritrovati rischia di suonare come una beffa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino