Giudici di pace nel caos, linea dura del tribunale di Napoli Nord: «Sopprimere gli uffici»

Giudici di pace nel caos, linea dura del tribunale di Napoli Nord: «Sopprimere gli uffici»
Giudice di pace, formalizzata la richiesta di soppressione dell'ufficio. La nota, sottoscritta dal presidente del tribunale Napoli nord Luigi Picardi, è stata...

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Giudice di pace, formalizzata la richiesta di soppressione dell'ufficio. La nota, sottoscritta dal presidente del tribunale Napoli nord Luigi Picardi, è stata già inoltrata al ministero della Giustizia. La richiesta è dettata da svariati motivi, perlopiù riconducibili alle difficoltà emerse sul fronte della gestione della struttura, che ha competenza su sette comuni: Marano, Giugliano, Mugnano, Villaricca, Qualiano, Melito e Calvizzano.

La notizia della richiesta di chiusura ha scosso gli ambienti politici e forensi del territorio. «Non possiamo permetterci di perdere il Giudice di pace - spiega Giacomo Pirozzi, sindaco di Calvizzano -. Noi lavoriamo affinché l'ufficio resti a Marano, ma se ciò dovesse essere impossibile, allora ben vengano altre soluzioni. L'importante è evitare l'accorpamento ad Aversa». 

Nella nota inviata a Roma, il presidente Picardi fa riferimento alle continue lagnanze del Comune di Marano, ente capofila che ospita l'ufficio nella sede di piazzale San Escrivà de Balaguer. «È emerso - scrive Picardi - che i comuni di Mugnano, Melito e Qualiano non hanno adempiuto per diversi anni agli obblighi assunti di sostenere le proprie quote di spesa e all'ulteriore obbligo di assicurare un dipendente, mentre i comuni di Calvizzano e Villaricca risultano inadempienti solo per le quote di gestione relative all'anno in corso e hanno regolarmente fornito il personale amministrativo. Il Comune di Giugliano, invece, non ha mai aderito alla convenzione, ma ha contribuito volontariamente con l'apporto di due dipendenti di categoria C e D, l'ultimo dei quali però non è stato mai sostituito all'epoca del pensionamento avvenuto circa tre anni fa».

Ma non è tutto. Picardi sottolinea che il Comune di Marano - tra l'altro in dissesto finanziario - ha anticipato in parte, nel corso degli anni, le spese per il funzionamento dell'ufficio giudiziario. Spese che d'ora in avanti, come chiarito dai commissari prefettizi, non potrà più anticipare. Per Raffaele De Leonardis, sindaco di Qualiano, «è arrivato il momento di mettere da parte ogni forma di traccheggiamento. Abbiamo predisposto in bilancio le somme da assegnare a Marano - aggiunge - ora però anche Giugliano deve sciogliere le proprie riserve: se entra in convenzione, deve farsi carico anche degli arretrati per le spese di gestione». 

Gli avvocati sono sul piede di guerra. «Marano non può perdere un ulteriore simbolo - tuona l'avvocato Teresa Giaccio -. Se il problema è di carattere strutturale, il Comune ha a disposizione altri immobili. L'ente, dunque, si impegni in tal senso». Controcorrente l'avvocato Beniamino Esposito: «Quell'ufficio è da chiudere: non ci sono i requisiti minimi per imbastire i procedimenti. Il caos regna sovrano». Tra le tante problematiche emerse figurano anche quelle di carattere strutturale: infiltrazioni dai solai, problemi agli impianti di illuminazione, climatizzazione e servizi igienici. L'accesso agli uffici, come paventato dai tecnici di Marano, dovrebbe pertanto essere contingentato. L'ultima parola spetta ora al ministero, ma per le prossime ore è preannunciata un'iniziativa dei sindaci del territorio. 

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Il Mattino