«Quel post non lo cancello, le mie idee politiche sono fatti miei». Replica così Adolfo Grauso, assessore alla legalità del comune di Giugliano, dopo la...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nella vignetta, che ritrae Gesù contro Bergoglio, si legge: «Ti ho visto baciare i piedi agli islamici, hai paragonato il vangelo al corano e la mia parola a quella di Maometto, accogli nella casa di Pietro i nemici del cristianesimo e taci sui matrimoni omosessuali.. chi sei veramente? Fuori di qui, impostore».
La condivisione ha suscitato le reazioni dei consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno detto di sentirsi offesi dalle parole riportare in quello screen. C’è chi come Andrea Guarino dell’Udc ha chiesto che l’esponente della giunta cancellasse il post «con illazioni nazifasciste» e chi come Nicola Palma del Movimento 5 stelle ha preteso le sue dimissioni. E proprio a quest’ultima richiesta Grauso risponde: «Se il sindaco lo riterrà opportuno, lo farò».
«Sono senza parole, da cittadino e consigliere comunale ritengo queste parole davvero intollerabili, oltre che intolleranti - ha scritto sul social network Adriano Castaldo del Pd - Scusateci, ma Giugliano è ben altro. Che tutte le religioni continuino nel percorso di dialogo e di tolleranza».
L'esponente di maggioranza dei Verdi Giuseppe D’Alterio ha detto di sentirsi offeso. Grauso però non ci sta a essere definito un nazifascita e punta il dito contro gli esponenti dell'amministrazione: «I consiglieri di maggioranza pensassero a fare i consiglieri. Hanno usato un termine inappropriato, mi hanno offeso e lanciato accuse gratuite nei miei riguardi. Non credevo che il livello politico a Giugliano fosse così terra terra. Sono un assessore tecnico non devo essere corretto politicamente. Non critico gli altri vorrei che gli altri non criticassero me».
L’assessore della giunta Poziello chiarisce poi che quella condivisione è dettata da una crisi di fede che sta vivendo, viste le ultime dichiarazioni del Pontefice. «La chiesa per duemila anni ha seguito una linea, adesso ritorna sui suoi passi: non accetto certe cose, avrò sbagliato religione».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino