Armi in casa e prove fasulle: il piano diabolico dei tre carabinieri

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GIUGLIANO - Avevano pensato tutto nei minimi dettagli e pianificato il...

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GIUGLIANO - Avevano pensato tutto nei minimi dettagli e pianificato il blitz per ottenere un encomio dall’Arma. Avevano prodotto prove false per incastrare un migrante qualsiasi e accusarlo di terrorismo. Così tre carabinieri della Compagnia di Giugliano sono stati arrestati. Sono accusati di  falso ideologico, calunnia, detenzione e porto illegale di armi clandestine. ​ Vittima innocente del piano diabolico un ghanese di 37 anni accusato ingiustamente di detenere armi clandestine.  L’arresto vero, basato su prove inesistenti, è avvenuto lunedì scorso. I tre avevano deciso di mettere a segno l’operazione in pochissimo tempo. Così, individuata la palazzina nella quale abitano diversi migranti, sono entrati in azione.  Il ghanese, che lavora nei campi dell’agrogiuglianese, trovandoseli dinanzi all’improvviso non ha potuto fare altro che accoglierli in casa. Non poteva immaginare che, di lì a pochi secondi, sarebbe stato accusato di essere un terrorista, un possibile attentatore, un adepto alla jihad. I carabinieri, durante i controlli, gli avevano infatti nascosto nello sgabuzzino le armi incriminate e vario materiale legato alla jihad e al martirio. Quindi l'arresto.  Il ghanese è stato però immediatamente liberato. Il giudice ha infatti deciso di non convalidare il fermo, rifiutandosi di procedere nei suoi confronti. Il dubbio sulla veridicità dei fatti raccontati dai tre carabinieri ha bloccato ogni tipo di iniziativa. Com’è possibile però che due marescialli e un appuntato non siano stati ritenuti credibili? Ebbene, sui tre esisteva già da molto tempo un filone di indagine. Sono infatti sospettati di aver commesso altri reati sui quali indagano i magistrati e i carabinieri. I marescialli e l’appuntato sono stati subito sospesi dall’Arma dei carabinieri. L’indagine è stata coordinata dalla Procura Napoli nord, diretta dal procuratore Francesco Greco. L'operazione eseguita dai carabinieri del comando provinciale e della stessa compagnia di Giugliano. 
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Il Mattino