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Sin dal suo arrivo, il comandante della polizia municipale Emiliano Nacar aveva annunciato di voler regolarizzare le posizioni dei concessionari del mercato ortofrutticolo. E così è stato. Nel corso di un’operazione con agenti della polizia locale e tecnici comunali, sono stati sequestrati stand di morosi e abusivi. Sono ben 18 quelli a cui sono stati apposti i sigilli per il mancato pagamento dei canoni. Uno dei concessionari, l’unico presente, è stato denunciato per occupazione abusiva di immobili comunali. È stato lui stesso, comunque, a liberare lo stand da attrezzi, frutta e verdura. Degli altri 17 stand, invece, molti erano abbandonati perché i concessionari sono in pensione, qualcun altro ha rinunciato ormai all’attività. Altri due commissionari, invece, sono in attesa dell’esito del ricorso al Tar contro la delibera di revoca da parte del Comune.
I diciotto gabbiotti sono ora nelle disponibilità del Comune che ha provveduto a cambiare le serrature. Ormai gli stand attivi sono pochi, all’incirca una decina. Uno spreco in una struttura estesa e dalle enormi potenzialità.
Il totale dei mancati pagamenti per i quali si è proceduto alla revoca è di circa 500mila euro.
Dal loro canto i concessionari hanno sempre lamentato il totale abbandono da parte del Comune sotto tutti i punti di vista, dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria all’assenza di un vero piano di rilancio. Motivi, in parte, alla base dei mancati pagamenti. A proposito di abbandono e degrado, solo qualche settimana fa proprio nell’area adiacente il mercato si era stanziata una famiglia di origini rom che è stata poi sgomberata sempre dalla municipale.
Il mercato ortofrutticolo era già finito al centro delle polemiche mesi fa, quando l’amministrazione di Nicola Pirozzi ha presentato e finanziato un progetto per realizzare nella struttura campi da calcio e campi da padel. Un piano che doveva riconvertire l’area ma che non da tutti era visto di buon occhio. Il progetto poi ha subito dei cambiamenti e sono spariti i campi di padel. Il luogo di vendita e commercio di frutta e verdura, al momento della realizzazione, nel 1990, si sperava divenisse il centro principale della vendita di frutta nel Mezzogiorno. E invece così non è stato. Anzi negli anni la situazione è peggiorata. Una struttura da migliaia di metri quadri in quella che era la terra Felix ma che è praticamente utilizzata al 30% delle sue potenzialità. Ad oggi solo un’ala è funzionante, la palazzina di fronte gli stand è stata più volte vandalizzata e sono pochi i concessionari che ci lavorano e resistono. Tutt’intorno, tra campi rom e roghi tossici, solo degrado e abbandono.
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