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La Dda di Napoli «non contesta alcun reato associativo, né la partecipazione ad organizzazioni criminali campane o di altra provenienza geografica» nei confronti di Carlo Cuccia al quale, lo scorso 2 febbraio, la Guardia di Finanza di Napoli ha notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dall'Autorità Giudiziaria partenopea. Lo sottolinea, in una nota, l'avvocato Marco Lacchin, legale di Cuccia.
«L'unica contestazione che viene mossa - spiega il professionista - riguarda l'importazione in territorio italiano di una partita di hashish, sequestrata a Barletta il 15 febbraio 2018, in relazione alla quale lo stesso ritiene di essere totalmente estraneo». Inoltre, scrive ancora l'avvocato Lacchin, «anche nel procedimento penale della Dda di Catanzaro, citato in alcuni degli articoli giornalistici, nell'ambito del quale Carlo Cuccia era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto nel gennaio 2019, ogni contestazione di reato associativo era caduta sin dalle indagini preliminari». «La condanna, non definitiva, - continua l'avvocato - sopravvenuta nel luglio 2020, riguarda esclusivamente il reato di spaccio di sostanza stupefacente (hashish)».
Il Mattino