Gragnano, l'Aula Magna dedicata ad Alessandro Cascone, ragazzino suicida a soli 13 anni

La "Fucini-Roncalli" ricorda Alessandro Cascone, alunno scomparso lo scorso settembre

È passato poco più di un anno dalla morte di Alessandro Cascone, il 13enne di Gragnano, in provincia di Napoli, che si è suicidato lanciandosi dalla finestra della sua camera.
È passato poco più di un anno dalla morte di Alessandro Cascone, il 13enne di Gragnano che si è suicidato lanciandosi dalla finestra della sua camera. Un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

È passato poco più di un anno dalla morte di Alessandro Cascone, il 13enne di Gragnano che si è suicidato lanciandosi dalla finestra della sua camera. Un anno dopo, si è tenuta, presso la scuola secondaria di primo grado «Fucini-Roncalli», la cerimonia di riapertura ed intitolazione dell'Aula Magna ad Alessandro Cascone.

Alla cerimonia è intervenuto il sindaco di Gragnano Nello D'Auria, il quale, in un'aula colpa di studenti, amici ed insegnanti, ha tagliato il nastro della nuova Aula Magna.

 «È un immenso piacere vedere tutti qui insieme per Alessandro, vedere così tanti cuori battere insieme": queste le parole, piene d'emozione, pronunciate da Florinda Imparato, docente della scuola "Fucini-Roncalli", in merito all'intitolazione dell'Aula Magna ad Alessandro Cascone. Durante la cerimonia è stato poi presentato il progetto "Scuola-Viva", un progetto che punta a fare dell'arte un elemento di sostegno alla lotta contro il bullismo ed il cyber-bullismo. I giovani, attraverso l'arte, avranno la possibilità di esprimere le proprie emozioni, paure, sensazioni e idee.

L'arte è comunicazione. Gli studenti, durante la prima lezione del progetto, hanno avuto la possibilità di modellare l'argilla ed usare il colore liberamente. Hanno dato sfogo alla loro creatività, dialogando tra loro e tornando a guardarsi negli occhi. Il progetto servirà inoltre per affrontare temi delicati, ormai frequenti all'interno della nostra società: uno in particolare è la dipendenza dai social. Da recenti studi è emerso che, il bisogno biologico di connetterci ad altre persone attraverso i social network, ha effetti immediati sulle regioni chiave del cervello: risultano essere ben 46 gli effetti negativi che ricadono sulle aree celebrali legati all'eccessivo utilizzo dei social network. Tra questi ansia, depressione, isolamento ed incitamento al suicidio.

Alessandro, fin dalle elementari, era vittima di bullismo e cyber-bullismo, un vortice spaventoso che ha inghiottito una giovane vita. Tre lunghissimi anni vissuti tra minacce ed insulti, fino a sfociare in un'aggressione fisica avvenuta nel settembre scorso dove, il 13enne, ha riportato diverse lesioni giudicate guaribili in circa 10 giorni.

Alessandro affrontava quotidianamente un mostro che incuteva terrore nella sua vita e che, all'interno della nostra società, miete ancora troppe vittime. La scuola "Fucini-Roncalli" ha voluto ricordare Alessandro intitolandogli uno spazio fondamentale all'interno dell'istituto, uno spazio di raccolta per studenti e professori dove, da quest'oggi, il ricordo di Alessandro sarà ancora più forte.

Nessuno ha il diritto di farci sentire inferiori: noi tutti abbiamo il dovere morale di combattere le prevaricazioni e di far si che, questo enorme mostro, possa essere solo un lontano, doloroso, ricordo. Il piccolo Alessandro ci ha invitato a riflettere, la sua storia deve essere per tutti noi un elemento da cui partire per far si che nessun altro bambino o adolescente possa essere vittima di questa piaga sociale.

 

 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino