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Gragnano. Ci sarebbe anche il pizzo non corrisposto tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, che indagano sull'incendio doloso che stanotte ha mandato in fumo mezzi e attrezzature per circa 100mila euro alla ditta incaricata dell'installazione della fibra ottica a Gragnano.
Intorno alle 4, infatti, le fiamme hanno improvvisamente avvolto un camion, un bobcat e due enormi rotoli di cavi per la fibra ottica. L'incendio, di sicura natura dolosa, si è sprigionato nel cuore della notte nel deposito di via Santa Croce, in pieno centro di Gragnano, dove l'azienda aveva parcheggiato regolarmente tutto l'occorrente già nelle scorse notti.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Castellammare di Stabia che hanno domato le fiamme prima dell'alba, poi i carabinieri della stazione di Gragnano (agli ordini del maresciallo Sossio Giordano) e della compagnia di stabiese (guidati dal maggiore Gennaro Cassese e dal tenente Carlo Santarpia) che hanno avviato le indagini.
Tra le ipotesi sulle quali indagano i militari dell'Arma c'è anche quella dell'estorsione: i titolari dell'azienda non si sarebbero piegati al racket e, dunque, sarebbero stati "puniti" con un enorme danno economico. Al momento, però, ascoltati dagli investigatori, i responsabili della ditta avrebbero negato di aver subito minacce o richieste di denaro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino