Tre interdittive antimafia per altrettanti siti storico-artistici, sui quali c'è l'ombra dei clan. A finire nel mirino della criminalità organizzata la...
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In pratica in seguito ad accertamenti degli organi di polizia dopo l'apertura dei cantieri è emerso il concreto rischio di infiltrazioni malavitose nei lavori. Così come da prassi in questi casi - è scattata la segnalazione della Prefettura ai servizi comunali preposti che hanno portato alla chiusura dei cantieri. In particolare, si tratta dell'antico teatro di Nerone (finanziato con 6 milioni di euro) che si estende tra via Anticaglia, via San Paolo e vico Cinque Santi, nel cosiddetto Decumano Superiore. Protagonista di vicissitudini che l'hanno portata in uno stato di abbandono evidente, l'arena risalente al I secolo avanti Cristo, dove - secondo Tacito e Svetonio - si esibiva l'imperatore Nerone con i suoi certami canori, doveva tornare all'antico splendore grazie al restyling previsto dal Grande Progetto Unesco. Invece le mire dei clan della zona ne hanno nuovamente bloccato la riqualificazione. Oggi il teatro è visibile in superficie, dove si affacciano le abitazioni costruite dopo la guerra e dove a guardia di un sito di epoca romana ci sono gatti e topi.
Ma vediamo nel dettaglio le caratteristiche dei tre siti in questione. L'ex convento dei Santi Severino e Sossio finanziato con 5 milioni e 200mila era stato aggiudicato alla Ati Lande srl di Napoli, come anche il cosiddetto Teatro di Nerone all'Anticaglia (finanziato con 6 milioni di euro). Mentre i complessi ospedalieri dell'Annunziata e dell'Ascalesi erano stati appaltati alla Eragon di Roma per lavori pari a 1 milione di euro. Eppure il Comune ha annunciato l'imminente apertura dei cantieri per i 27 interventi previsti dal progetto per il quale sono stati stanziati 100 milioni di euro, di cui 70 per chiese e monumenti e 30 per la ripavimentazione delle strade per le annualità 2014-2020. Cantieri di cui finora sarebbero stati completati a detta di Palazzo San Giacomo - soltanto tre: il Duomo e le chiese della Pietrasanta e di San Paolo Maggiore.
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Il Mattino