Gratteri a Caivano: «Se non vi ribellate rimarrete schiavi per sempre»

L'incontro tra i banchi della parrocchia di San Paolo Apostolo

Nicola Gratteri con il parroco del Parco Verde Maurizio Patriciello
«Sono qui per sentire parlare i cittadini di Caivano, per capire cosa pensano di questo grande impegno dello Stato, che cosa vogliono fare. Finora la loro presa di posizione...

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«Sono qui per sentire parlare i cittadini di Caivano, per capire cosa pensano di questo grande impegno dello Stato, che cosa vogliono fare. Finora la loro presa di posizione non l'ho sentita. Ma se non avrete il coraggio di ribellarvi ora, rimarrete schiavi per sempre». Nicola Gratteri gela subito le aspettative di chi si aspettava un monologo, o quanto meno una lezione di educazione civica o giuridica: e così il procuratore della Repubblica di Napoli - invitato a Caivano nella chiesa del Parco Verde da don Maurizio Patriciello, finalmente gremita fino all'inverosimile di gente - fa ancora una volta ricorso a quel tratto caratteriale di franchezza anche un po' ruvida per dire subito come la pensa: «Sono qui per ascoltare la vostra voce - dice e soprattutto per sapere cosa pensate di fare, da che parte state».

E va dritto al cuore del discorso: «Vi chiedo dove eravate quando scioglievano il Comune per due volte di fila, o quando aprivano la piscina per poi abbandonarla al degrado?». Dà la scossa all'uditorio riunito tra i banchi della parrocchia di San Paolo Apostolo, Gratteri. «Alle prossime elezioni amministrative - prosegue - dovete fare una scelta di campo, chiedendovi se vi conviene stare dalla parte dello Stato o della camorra. Non abbiate paura a partecipare alla vita pubblica, specie in questo periodo in cui c'è tanta attenzione, sia della politica che mediatica su Caivano. Ma, soprattutto, non date il voto a chi vi assicura che darà il posto di lavoro a vostro figlio». Il pubblico applaude, e inizia un confronto serrato con uomini e donne di ogni età che animano un incontro nel quale gli spunti di discussione saranno tanti: dal recupero della legalità alla tutela dell'ambiente, dalle priorità da affrontare alla voglia di riscossa di un'intera comunità.

Il magistrato parla al cuore dei giovani quando lancia un allarme che è anche un appello a non tirarsi indietro, a non rinunciare alla propria parte di responsabilità. «Non chiudetevi - esorta - ma interagite. Esponetevi, e non lasciate solo don Patriciello; soprattutto adesso che i riflettori si sono accesi su Caivano tocca a voi non far spegnere queste luci».

Il dibattito si infiamma quando prende la parola Simonetta Carcaterra, una dei tre commissari prefettizi che tra non poche difficoltà stanno cercando di rimettere in piedi la sgangherata macchina amministrativa di un Comune sciolto due volte di seguito negli ultimi anni per infiltrazioni mafiose. «Alcuni dipendenti del Comune - rivela - si sono licenziati non appena hanno saputo del nostro arrivo, altri dopo che ci siamo insediati, altri si mettono in malattia per non prendere incarichi di responsabilità, e all'orale del concorso che abbiamo bandito per un posto a tempo indeterminato (per dirigente di ragioneria, ndr), per cui erano state inoltrate diverse domande, non si è presentato nessuno. Tutto questo è avvilente ma andremo avanti per riportare la normalità». Parole che colpiscono tutti, a cominciare da Gratteri. 

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Il Mattino