Gratteri e il decreto Caivano: «Prima lo studio, poi lo commento»

Il procuratore di Napoli al convegno di Intesa Sanpaolo

«Sto facendo tantissimi incontri, tantissime riunioni, dall'alba al tramonto. Sto capendo tante cose, stiamo facendo sinergia per avere i migliori risultati....

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«Sto facendo tantissimi incontri, tantissime riunioni, dall'alba al tramonto. Sto capendo tante cose, stiamo facendo sinergia per avere i migliori risultati. C'è una magistratura molto preparata, forze dell'ordine di prim'ordine, dobbiamo solo fare sinergia, migliorare la sinergia. Sono sicuro che ci sono le basi per fare belle cose». Lo ha detto il procuratore capo della Procura di Napoli, Nicola Gratteri, presente al convegno Etica, Legalità, Economia, Un approccio integrato, organizzato a Napoli da Intesa Sanpaolo, sui primi giorni di lavoro alla Procura napoletana. 

Gratteri ha poi parlato del decreto Caivano. «Non lo conosco. Io devo leggere, studiare, non si possono fare discorsi da bar a seconda di quel minuto e mezzo che si sente al telegiornale. Quando lo leggiamo e lo studiamo, poi faremo commenti».

Il convegno di Intesa Sanpaolo riguardava il terzo settore. «Il dramma - ha continuato Gratteri - è che molte volte si avvicinano a questi temi non addetti ai lavori. L'incontro di oggi lo ritengo molto importante e lo ritengo coerente, perché questa banca è la banca in Italia che dà più soldi al terzo settore, quindi non sono chiacchiere. C'è una banca che dà un milione di euro al terzo settore non è una cosa da niente, è una cosa seria. Quindi ora sta al terzo settore saper utilizzare al meglio, e non ho dubbi su questo, queste risorse perché i risultati e gli effetti si riversino immediatamente sul terreno, sul campo, alla gente, agli ultimi di questa terra».

«Il senso della mia presenza qui è proprio per sottolineare l'importanza del terzo settore e quello di sottolineare questa generosità della banca, e penso, perché conosco tantissima gente impegnata nel terzo settore, questa è gente che va aiutata, questa è gente che bisogna incoraggiare perché non è facile fare terzo settore 365 giorni l'anno. È stressante, è stancante. La vera forza la danno i risultati. Bisogna sentire queste cose per farle, bisogna emozionarsi altrimenti queste cose non si fanno», ha concluso Gratteri.

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Il Mattino