Come migliaia di altri ragazzi come lui, era andato in vacanza con gli amici per divertirsi, ma a Zante, l’isola greca su cui era caduta la scelta della sua comitiva, ha...
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Oggi l'intervento della Farnesina per il rientro del corpo. L’ambasciata italiana ad Atene sta lavorando per restituire al più presto possibile il corpo di Pasquale alla famiglia dopo che sono stati espletati dalle autorità greche tutti gli accertamenti di rito: il cadavere dovrebbe arrivare stasera in aereo a Ciampino e da lì sarà trasferito a San Giorgio a Cremano da una agenzia di pompe funebri per la celebrazione del funerale, la cui data non è stata ancora fissata. L’incidente mortale è accaduto domenica mattina, poche ore prima del rientro in Italia di Pasquale e dei quattro amici con cui si era recato in Grecia. Dopo una notte di divertimento, alle 6.30 del mattino Pasquale e i suoi amici avevano deciso di mangiare qualcosa insieme per poii tornare nella loro casa affittata per le vacanze. Solo che Pasquale e il compagno che si trovava con lui si erano persi per le strade di Zante, ed hanno finito per staccarsi dal gruppo e imboccare una stretta viuzza sterrata, nelle campagne all’interno dell’isola. Gli amici sono tornati a casa senza sapere dove fossero gli altri due. Appena a letto per qualche ora di riposo, sono stati svegliati di soprassalto. L’amico che era con Pasquale li aveva avvisati che c’era stato un incidente, che «Pasquale era a terra, pieno di sangue» e che «probabilmente era morto». Recatisi sul posto, i ragazzi si sono trovati davanti a una scena raccapricciante.
Un’auto di grossa cilindrata guidata da ragazzi come loro, forse ubriachi, aveva colpito il quad ad altissima velocità, quasi certamente sopra i cento chilometri orari. Il quad era letteralmente entrato nell’auto e l’aveva distrutta. Pasquale era stato lanciato in aria come un proiettile a causa dell’impatto ed era caduto a terra a quaranta metri di distanza dall’auto. L’amico che era con lui si era salvato per un incredibile caso: un attimo prima era sceso dal quad per recuperare una cosa che gli era caduta a terra.
A San Giorgio a Cremano la notizia è giunta alle prime ore del mattino di domenica scorsa, lasciando nella disperazione il padre di Pasquale, l’avvocato Carmine Sacco, un civilista ben noto in città, e la madre Barbara, oltre agli amici ed ai parenti. Tra loro, il procuratore della Repubblica Nunzio Fragliasso, zio del ragazzo. Chi conosceva il giovane lo dipinge come un ragazzo perbene, solare, serio. Gli altri quattro giovani sangiorgesi, dopo una prima assistenza fornita dagli uffici consolari di Zante, sono già rientrati in Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino