Grosso incendio sul Vesuvio: quest'anno l'incubo è in anticipo

Grosso incendio sul Vesuvio: quest'anno l'incubo è in anticipo
ERCOLANO. Torna l’incubo roghi sul Vesuvio e, quest’anno, anche in largo anticipo. Oggi pomeriggio è divampato un rogo di grosse dimensioni in un’area del...

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ERCOLANO. Torna l’incubo roghi sul Vesuvio e, quest’anno, anche in largo anticipo. Oggi pomeriggio è divampato un rogo di grosse dimensioni in un’area del Parco Nazionale a poca distanza dalla rotonda di quota 500. Precisamente in via Viulo, una traversina della principale via Vesuvio, in un’area piena di sterpaglie le fiamme si sono subito alimentate poco dopo le 14.

Grazie alle numerose segnalazioni di residenti e attivisti, l’aria in poco tempo è diventata cupa e irrespirabile in tutto il Vesuviano, sono giunti sul posto alle 17 diversi mezzi del Vigili del Fuoco provenienti da Castellammare, Torre del Greco e Napoli. Le fiamme alimentate dal vento stavano per riversarsi sulla strada e su alcuni locali della zona, ma l’intervento dei pompieri ha evitato il peggio. A sostegno dei Vigili del Fuoco anche i volontari del Club Alpino Italiano e i titolari delle strutture ricettive coinvolte.

Più tardi sono giunti anche due canadair che hanno supportato l’elicottero presente,  domando la furia delle fiamme e mettendo in sicurezza l’area. Le operazioni di spegnimento si sono concluse da poco, ma i residenti temono per la notte viste le condizioni climatiche e il vento. «Abbiamo temuto il peggio- dice l’avvocato Maria Herta Palomba, residente della zona e referente dell’associazione Oasivesuvio- e non siamo tranquilli per questa notte, speriamo si calmi il vento.
 

Contro il degrado e l'abbandono non saranno mai sufficienti norme, ordinanze sindacali e sanzioni, occorre altro.... ed è di questo che dovremmo occuparci  noi cittadini insieme alle  istituzioni. Perchè se è vero che il Parco Nazionale del Vesuvio si estende oltre il cratere e oltre i noti sentieri, purtroppo è altrettanto vero che sono proprio le istituzioni ad allargare o restringerne il perimetro secondo la loro esclusiva convenienza. Io chiedo fortemente un tavolo con tutte le istituzioni: Ente Parco, Comuni, associazioni etc. Non possiamo permettere si ripeta la tragedia del 2017».

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Il Mattino