Avverte forti dolori addominali, viene portato in ambulanza all'ospedale San Leonardo di Castellammare e trattato come caso Covid; muore dopo due giorni per motivi non...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Ricoverata e dimessa, muore dopo 24 ore
Si tratta di domande che invadono profondamente il cuore e la mente della moglie, dei tre figli e dei parenti tutti, che non riescono a darsi pace. «Era un uomo sano, non aveva alcuna patologia - racconta la sorella Nunzia Somma - Trascorreva le sue giornate tra il Monte Faito, dove aveva l'attività ristorativa, e la sua casa, a Moiano. L'ultima volta che l'abbiamo visto è stato il 29 aprile, quando ha chiamato il 118 per un forte mal di pancia. Da allora non abbiamo più potuto avere contatti con lui perché all'ospedale è stato trattato come paziente Covid, con tutti i relativi protocolli di sicurezza. Soltanto qualche breve telefonata alla moglie durante la quale raccontava di stare lì, senza che gli facessero alcun tipo di controllo, solo in attesa dell'esito del tampone. Con i dolori addominali che non andavano via. Poi la chiamata dai carabinieri per avvisarci del decesso».
LEGGI ANCHE Neonato morto dopo la nascita, la Procura apre un'indagine
Giovanni è stato ricoverato mercoledì 29 aprile. Sintomi: addome acuto e un solo giorno di febbre. I medici hanno pensato al coronavirus. Pertanto, la famiglia è stata tenuta a distanza. Il medico del pronto soccorso, come raccontato dal paziente ai familiari, ha chiesto che venisse effettuata una tac. Tale esame, però, non è stato mai fatto. Soltanto il tampone, che dopo qualche giorno avrebbe dato esito negativo. Nel frattempo le condizioni cliniche sono peggiorate tanto da spingere i sanitari ad intervenire chirurgicamente, giovedì 30 aprile. Tra le ipotesi formulate dai medici in quei giorni, quella di setticemia. L'intervento, però, forse arrivato troppo tardi, non è riuscito a salvare l'imprenditore, che è morto il primo maggio. I familiari hanno appreso la notizia da una telefonata dei carabinieri di Vico Equense. Troppi i dubbi e gli interrogativi che hanno spinto i parenti a sporgere denuncia. Su disposizione del pm Emilio Prisco, è stata effettuata l'autopsia da parte del medico legale Antonio Sorrentino. Ancora non pervenuto l'esito.
LEGGI ANCHE «È solo un'influenza», Daniele muore a 47 anni
Intanto venerdì si sono celebrati i funerali, secondo le restrizioni dettate dalle direttive per l'emergenza Covid. Una decina di familiari stretti hanno accompagnato l'uomo a dare l'ultimo saluto alla sua amata montagna e, in particolare, alla chiesa di San Michele per poi recarsi al cimitero di San Francesco. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino