Con mandolini, chitarre e tamorre si sono esibiti, questa mattina nel cortile dello storico palazzo Venezia, nel centro storico di Napoli, i posteggiatori dell’associazione...
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«L'importanza di avere l'attenzione dei cittadini e dei tanti turisti, non soltanto sulla bellezza dei luoghi e dei monumenti – dice Salvatore Masiello - ma anche sul modo in cui nel corso dei secoli ad oggi si svolge la vita quotidiana e le vicende storiche ad essa collegate che vengono raccontate attraverso le musiche e gli strumenti musicali della nostra tradizione».
I posteggiatori, la cui figura è presente anche in numerosi film del passato ambientati a Napoli, hanno tramandato il mestiere e la passione per la musica da padre in figlio e la manifestazione - nelle intenzioni dei promotori - è servita anche a riavvicinare i napoletani a queste antiche tradizioni.
Il termine “Posteggia”, secondo alcuni, deriva da “puosto”, luogo occupato da chi esercita una attività, che è stato accostato a musicisti e cantanti che riempivano di suoni e canti le numerosissime taverne sorte nel cinquecento a Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino