I vigili sequestrano patate e oli per una patatineria di via Chiaia in cattive condizioni

I vigili sequestrano patate e oli per una patatineria di via Chiaia in cattive condizioni
NAPOLI - «Stamattina a Via Chiaia è intervenuta la Polizia Municipale per sequestrare un carico di patate e oli per un negozio Chipstar che sarebbe risultato non in buone...

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NAPOLI - «Stamattina a Via Chiaia è intervenuta la Polizia Municipale per sequestrare un carico di patate e oli per un negozio Chipstar che sarebbe risultato non in buone condizioni. Il carico - raccontano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza - secondo alcuni testimoni sarebbe arrivato in un camion che era pieno di materiali edili e per intervento su strada ed era in condizioni igienico sanitarie che apparivano assolutamente inadeguate per il trasporto di generi alimentari aveva patate e oli sistemate vicino a strumenti per il lavoro su strada e anche a segnaletica. I vigili urbani avrebbero sequestrato la merce anche per far effettuare ulteriori controlli sanitari. È evidente che qualora la vicenda fosse confermata sarebbe gravissima e getterebbe una grave ombra sul sistema di sicurezza alimentare di questi negozi e su come vengono trasportati i prodotti che fanno mangiare ai loro clienti».




«D'altronde il proliferare di rivendite di patatine in città e in particolare proprio a via Chiaia hanno destato sin dall'inizio molte perplessità tra i cittadini. Per quanto ci riguarda noi chiediamo che avvengano ulteriori controlli a tappeto su tutti i negozi del genere che hanno invaso la città in modo anomalo causando in diversi casi notevoli disagi, sporcizia e la presenza di strani investitori. Napoli e provincia risulterebbero i luoghi con il maggior numero di locali aperti rispetto al resto d'Italia con un rapporto di 10 a 1 con Milano e Roma che hanno molti più abitanti» scrivono i due.



In un comunicato stampa, la polizia municipale scrive che «il veicolo veniva sottoposto a fermo amministrativo mentre la merce alimentare che consisteva in 20 sacchi di patate da 25 Kg per un totale di 500 Kg veniva sottoposta a sequestro penale, confiscata e distrutta ai sensi dell’art. 5 della Legge 283/62 perché la merce alimentare era a stretto contatto con materiali ferrosi, segnali stradali, solventi e polveri tale da risultare insudiciata ed inquinata; il tutto per la salvaguardia della sicurezza alimentare e delle condizioni igienico-sanitarie». L'operazione è stata coordinata dal capitano Frattini. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino