Ictus, il Policlinico della Federico II entra nella rete di emergenza

Ictus, il Policlinico della Federico II entra nella rete di emergenza
Ictus, il fattore tempo è decisivo: salvavita. E le stroke unit sono quei reparti speciali chiamati a intervenire: dedicati ai pazienti colpiti da malattie cerebrovascolari...

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Ictus, il fattore tempo è decisivo: salvavita. E le stroke unit sono quei reparti speciali chiamati a intervenire: dedicati ai pazienti colpiti da malattie cerebrovascolari (novemila casi all’anno in Campania), con 4-15 letti e un team composto da neurologi, radiologi, cardiologi, infermieri, tecnici di riabilitazione, logopedisti, assistenti sociali. Solo che non tutte le unità previste nella regione sono operative, nonostante la rete sia stata approvata con decreto, del 2019, da Palazzo Santa Lucia e preveda sette centri di riferimento chiamati Hub (Caserta, Cardarelli, Federico II, Ospedale del Mare, Benevento, Avellino e Salerno) e 13 centri minori detti Spoke. 

Una buona notizia è che il Policlinico Federico II di Napoli ha appena attivato il percorso di emergenza stroke, h 24 e 7 giorni su 7, che inizia con una tac e quindi il trasferimento in sala angiografica per disostruire il trombo, nel caso di ictus ischemico, o occludere la malformazione, in caso di sanguinamento da emorragia. Un trattamento adeguato porta alla guariglione di almeno la metà dei pazienti, se avviene entro le 6-8 ore dalla comparsa dei sintomi, abbassando il rischio di complicanze letali o di un deficit funzionale permanente. Per questo, l'azienda ospedaliera universitaria ha stipulato due convenzioni per il trattamento dell'ictus ischemico e emorragico con le Asl Napoli 2  Nord e Napoli 3 Sud, a oggi prive di Neuroradiologia interventistica. Ed è pronta ad accogliere malati che sarebbero sovrannumerari in altre strutture sanitarie cittadine.

Al lavoro l'equipe  formata dai professori Francesco Briganti (ordinario di Neuroradiologia), Fabio Tortora (associato di Neuroradiologia) e dai dottori Giuseppe Buono e Mariano Marseglia. «Indubbi i vantaggi anche sul piano della didattica e del rafforzamento dell'offerta formativa interna delle Scuole di specializzazione di area medica», fanno notare i medici. «Con l'attivazione di questo servizio - sottolinea il direttore generale del Policlinico, Anna Iervolino - proseguiamo il cammino per il pieno inserimento del Policlinico nelle reti tempo dipendenti di emergenza urgenza. Presto partiranno i lavori, finanziati dalla Regione, per la realizzazione di un'area multidisciplinare di stroke unit che si avrà anche dell'apporto di neurologi, neurochirurghi ed esperti di riabilitazione e neuro riabilitazione». Fondamentale anche aprire il pronto soccorso nella cittadella universitaria di via Pansini.

m.p.

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Il Mattino