Il clan dei Casalesi gestiva in regime di monopolio la distribuzione del pane nel Casertano, attraverso le aziende dell'imprenditore Gianni Morico che, nei suoi uffici, emerge...
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I commercianti del casertano erano costretti ad acquistare il pane del clan dei Casalesi, prodotto dall'imprenditore Gianni Morico, titolare del marchio omonimo e anche di un elegante bar di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), che per garantirsi il risultato ricorreva ai «servigi» di Mario Maio, esponente di spicco di un'altra fazione, quella riconducibile a Francesco Schiavone, detto «Sandokan», personaggio facente parte della cosiddetta «manovalanza» della cosca, che si occupava anche di riscuotere il denaro delle estorsioni.
Il Mattino