Il gourmet Cortese: «Il cibo, il calcio e quella vespa ritrovata grazie al boss Giuliano»

Si intitola "Tre meno meno", da quel "brutto voto che mi diede la professoressa di italiano alle scuole medie. Per me fu un'offesa ma mi è servito da...

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Si intitola "Tre meno meno", da quel "brutto voto che mi diede la professoressa di italiano alle scuole medie. Per me fu un'offesa ma mi è servito da stimolo". E' il libro-diario del gourmet napoletano Maurizio Cortese (Alessandro Polidoro editore, 14 euro), presentato all'Hotel Parker's davanti ad una platea di esperti di food e calcio, in primis il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis e l'ex allenatore azzurro Luis Vinicio, ma anche tanti chef stellati, di cui si parla all'interno del volume con aneddoti ironici e inediti. Con l'autore ne hanno discusso i giornalisti de Il Mattino Francesco De Luca e Luciano Pignataro, la giornalista di La Repubblica Donatella Bernabò Silorata e Livia Iaccarino, anima femminile del ristorante Don Alfonso 1890. "E' lì, da Don Alfonso, che ho mosso i primi passi da gourmet - racconta Cortese - è stata praticamente la mia seconda casa". Ma perché cibo e calcio? "Mio padre seguiva il Napoli di Vinicio in giro per l'Italia e anche lui era appassionato di cibo. Io lo seguivo e così ho abbinato calcio e food, che sono diventate le mie passioni".  Dopo il sesso il cibo è la nuova ossessione del pianeta? "E' una bella battaglia, vanno in sinergia, sono complementari". E aggiunge: "Il gusto di Napoli? E' la pizza. Napoli è una città agrodolce". Svela infine un episodio, contenuto anche nel libro, sul bizzarro ritrovamento della Vespa che gli era stata rubata: "Per consolarmi entrai in una pizzeria, dove trovai un tipo truce a cui raccontai quello che mi era successo. Lui mi garantì che se fossi andato il giorno seguente a mangiare un'altra pizza avrei trovato la Vespa. E così fu. Quel tipo truce era il boss Giuliano".
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Il Mattino