Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli continua a crescere. Questa volta non si tratta solo di grandi numeri di visitatori ma anche della sua struttura. Entro il 2019 saranno...
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Lo scorso luglio è stata già presentata la nuova sezione dei Laboratori di Restauro. Ad oggi, sfruttando il finanziamento a disposizione di 4 milioni di euro, sono stati realizzati anche l'involucro dell’intero edificio, inclusi copertura e facciata esterna, il corpo scala, tutti gli infissi esterni e la predisposizione degli impianti in alcune aree della Biblioteca e della Fototeca.
«Quest’anno supereremo ampiamente i 500mila visitatori – ha detto Paolo Giulierini, direttore del Mann - che sono raddoppiati rispetto al mio arrivo. Il museo è in crescita e deve essere accompagnato da un livello più alto di servizi e di standard qualitativi. Più servizi e una scientificità, perché già da luglio sono stati aperti gli uffici del restauro, significa portare questo Istituto al passo con gli standard internazionali. Sarà una tabella di marcia a tappe forzate ma il museo dovrà avere tutti i servizi a pieno regime entro la fine del mio mandato».
Il progetto della nuova ala del Mann, presentato nel corso di una giornata di studio nella Sala del Toro Farnese, è stato realizzato da Gnosis Architettura Coop. «La particolarità è che questo edificio dietro una facciata 800esca - spiega Francesco Felice Buonfantino, presidente dello studio Gnosis – è completamente nuovo. Sarà realizzato in acciaio per pilastri e orizzontamenti ed è dotato di tutta la tecnologia necessaria per le attività che si svolgeranno qui. Avremo un cuore moderno e completamente sostenibile in una struttura antica».
Il progetto prevede il completamento della realizzazione di quattro livelli 'fuori terra', che sono stati ricavati con la ristrutturazione ed ampliamento del fabbricato denominato “Braccio Nuovo”, conservandone la facciata prospiciente il cortile posteriore all’edificio principale, ed arretrando il terrapieno retrostante, verso l’Istituto Paolo Colosimo. Uno spazio fin ora lasciato all’abbandono che rivive grazie al progetto che restituirà ai cittadini non solo un luogo ma anche un nuovo modo di vivere il MANN. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino