L’intera zona di piazza Garibaldi, con le traverse del Vasto, l’area di Porta Nolana, corso Novara e piazza Principe Umberto è da sempre conosciuta per i suoi...
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A via Pica si vendono ortaggi e cibi cotti oltre, ovviamente, alle immancabili sigarette di contrabbando e ai capi di abbigliamento contraffatti. Nella maggior parte dei casi, come raccontato dagli stessi abitanti del quartiere, i venditori abusivi non si allontanano nemmeno alla vista delle divise. Una sorta di “pace sociale” che vede le due fazioni evitare di scontrarsi in nome della tranquillità – ovviamente presunta – del quartiere.
Per ovviare al problema dei mercatini abusivi di ogni tipo che sorgono all’ombra della statua di Garibaldi il Comune di Napoli, nell’ottica della riqualificazione totale della piazza, qualche mese fa ha dato vita al progetto che prevede l’istituzione di un’area di libero scambio dove i venditori – di qualsiasi etnia o nazionalità – possano vendere le loro merci. L’area inizialmente prevista per la creazione del mercato che, secondo le intenzioni dei suoi promotori doveva risolvere definitivamente la piaga dei mercati della monnezza, era stata individuata nella zona del parco della Marinella. Ad oggi di quel progetto sembra essersi perso nei meandri della farraginosa burocrazia napoletana e nelle strade del quartiere, sotto gli occhi attoniti dei tanti turisti che le attraversano, si consumano ogni giorno illegalità di ogni tipo che, a loro volta, rappresentano un sonoro schiaffo all’immagine della città.
Il tema del mancato controllo sulle vendite abusive in strada non attiene al “semplice” danno al commercio legale, strangolato giorno dopo giorno da un volume d’affari sempre più ridotto, ma in moltissimi casi rappresenta un problema di ordine pubblico. A Porta Nolana, nonostante i ripetuti impegni da parte dell’amministrazione comunale, il mercatino della monnezza continua a imperversare con tutto il suo carico di rifiuti e di polemiche. Le forze dell’ordine – a cominciare dalla Polizia Municipale – compiono ogni giorno sforzi sovrumani per garantire un minimo di vivibilità al quartiere. Ma qualsiasi sforzo compiuto, in mancanza di interventi strutturali – come quelli necessari a via Pica – sembra essere destinato a trasformarsi in un inutile spreco di uomini e risorse. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino