La vicenda è sulla scrivania di padre Luigi Ortaglio, cancelliere arcivescovile, che con i giudici del tribunale regionale ecclesiastico campano si sta occupando...
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La notizia un po’ alla volta comincia a circolare e a questo punto basta poco per farla arrivare all’orecchio del marito. Ed è proprio lui, Antonio, a decidere di raccontare questa vicenda, prima al vescovo di Vallo della Lucania, poi in Vaticano e infine ai giudici del tribunale ecclesiastico campano che ormai da cinque anni lavorano sul caso: «Sì, mia moglie rimase incinta. Non sapevo ancora nulla, il parroco voleva farla abortire, cominciò a minacciarla... Alla fine la gravidanza l’ha interrotta ma per fortuna c’ero io che le sono sempre stato accanto». Antonio non nega la responsabilità della moglie ma la giustifica parlando di «fragilità, debolezza e tanta insistenza da parte di quel prete». A questo punto la vicenda si sarebbe anche potuta considerare conclusa se Antonio non avesse deciso di andare avanti e chiedere giustizia.
«Non potevo credere che dopo tutto quello che era successo il parroco rimanesse al suo posto, come se niente fosse, a dire messa tutti i giorni e ad accogliere i fedeli.
La Rete L'Abuso onlus che da anni lotta contro gli abusi e le violenze da parte dei sacerdoti fa sapere che per segnalare eventuali casi è possibile collegarsi qui.
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Il Mattino