«I cori di Salvini contro i napoletani? Tanti politici di destra e di sinistra hanno danneggiato il Sud, pur senza fare i cori». Così Anna, una ragazza...
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Nella sala da mille persone ci sono napoletani di tutte le età, insieme con le delegazioni venute da Calabria, Puglia, Sicilia, tutti insieme per ribadire che Matteo Salvini è leghista ma loro piace davvero tanto per i temi che propone, per le ricette che suggerisce per il Sud. C'è Salvatore, 66 anni, che è venuto perché «Salvini potrebbe essere - dice - una speranza nuova per noi napoletani. Io prima votavo a sinistra ma poi sono rimasto molto deluso». E Vittorio, un uomo anziano, che ascolta il comizio appena fuori dalla grande sala della Mostra d'Oltremare spiega che è stato il «no» del sindaco Luigi de Magistris a convincerlo a venire: «Bisogna consentire a tutti di parlare, non è possibile che de Magistris e la Clemente (assessore alle politiche giovanili del Comune di Napoli, ndr) non vogliano permettere a un leader europeo di venire a parlare». E Vittorio non si nasconde: «I cori contro i napoletani? Nessun napoletano ha mai parlato bene dei nordisti. Noi siamo i più razzisti di tutti e lo sono anche io. Inutile mentire». Pasquale, trentenne napoletano, ha chiaro perché bisogna superare l'era del secessionismo: «Quella è roba passata - spiega - ora dobbiamo stare uniti perché il nemico è l'Europa non ha più senso la divisione tra Nord e Sud». Ha le idee meno chiare un signore sulla sessantina che ascolta dalla galleria: «Perché sono qui? Me lo ha detto Biagio di venire. Come non conosce Biagio? Lo conoscono tutti. Comunque non voglio parlare più». Si gira e scende verso la platea.
Il Mattino