MARANO. Resta in carcere Maurizio De Fenza, alias o Mamozio, l'uomo accusato di aver ucciso il gioielliere Salvatore Gala. Il tribunale del Riesame non ha accolto la richiesta...
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De Fenza, nel corso dell'interrogatorio di garanzia dello scorso 12 maggio, si era dichiarato estraneo all'omicidio, avvenuto nella notte tra l'8 e il 9 maggio, e si era avvalso della facoltà di non rispondere. I legali del 31 enne, ritenuto dagli inquirenti contiguo al clan Orlando di Marano, hanno preannunciato ricorso in Cassazione, mentre sul fronte delle indagini prosegue la caccia ai complici o al complice del presunto assassino, scovato tre giorni dopo l'omicidio in un albergo di Ischia.
Chi ha ammazzato Salvatore Gala, 43enne padre di una bambina di sette anni e titolare di una gioielleria in via Merolla, ha portato via con sé anche un grosso quantitativo di preziosi: almeno dieci chili di oro secondo quanto accertato dai carabinieri della tenenza di Marano e della compagnia di Giugliano e riportato nel decreto di fermo. La rapina e l'agguato mortale si sarebbero consumati in un arco temporale di 42 minuti. Un lasso di tempo molto ampio che potrebbe avvalorare la tesi di un omicidio maturato a causa di uno screzio, di una lite degenerata per chissà quale motivo, forse acuita dall'effetto dell'alcol o della droga.
Salvatore Gala e Maurizio De Fenza, del resto, si conoscevano da tempo e pare fossero soliti intrattenersi, anche a tarda sera, nel locale di via Merolla, in pieno centro cittadino. Un'attività commerciale che Gala, da molti anni residente a Qualiano e noto a tutti come Maurizio, aveva ereditato dal defunto papà Giuseppe, storico gioielliere di Marano.
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Il Mattino