Il si all’area marina protetta arriva dagli albergatori di Capri e di Anacapri

Il si all’area marina protetta arriva dagli albergatori di Capri e di Anacapri
Federalberghi si dichiara a favore sull’istituzione dell’area marina protetta di Capri. Dopo le polemiche che vennero nel corso dell’assemblea pubblica e le...

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Federalberghi si dichiara a favore sull’istituzione dell’area marina protetta di Capri. Dopo le polemiche che vennero nel corso dell’assemblea pubblica e le scuse dei sindaci ai tecnici dell’ISPRA, arrivati a Capri per illustrare la perimetrazione e la zonizzazione delle aree che sarebbero state interessate. Oggi a dire la sua, scende in campo Federalberghi con un comunicato stampa diffuso in rete, Il Presidente Lorenzo Coppola, a nome dei titolari di alberghi isolani, ha inviato una lettera alle due amministrazioni comunali di Capri e di Anacapri, dove ribadisce: “la propria posizione favorevole rispetto all’istituzione dell’Area Marina Protetta.

Nella lettera, il Presidente Coppola, sottolinea che – l’adozione di misure a tutela del mare e della fascia costiera minacciata da una fruizione selvaggia ed indiscriminata sia ormai diventata una necessità non più rinviabile. Nello stesso tempo però, Federalberghi auspica che si tenga conto, assieme al giusto scopo di sostenibilità e tutela dell’ambiente, anche della grossa fetta di economia locale legata al diporto che, tra l’altro, è anche uno dei motori trainanti dell’attrattività turistica ed esperienziale per la nostra isola. – E in conclusione Federalberghi Capri chiede - alle Amministrazioni di ascoltare e prendere in considerazione le istanze di tutti gli operatori coinvolti, allo scopo di conciliare le esigenze e conseguire la definizione di uno statuto equilibrato e condivisibile. Si è certi che la gestione del sito, affidata al 100% ai Comuni, sia una solida garanzia per gli interessi dei sistemi locali ma è necessario dimostrarlo prima possibile affinché i legittimi timori e dubbi della cittadinanza vengano superati e l’istituzione dell’Area non sia più considerata un salto nel vuoto”.

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Il Mattino