La scomparsa di Luca De Filippo segna uno spartiacque storico nel panorama del teatro italiano e internazionale. L’assenza dell’erede psicologico e scenico di Eduardo si...
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Luca ha saputo mettere in campo una liberalità sorvegliata rispetto alle concessioni dei diritti d'autore a beneficio di artisti, compagnie, progetti. La sua lungimiranza gli ha consentito di non cedere ad alcuna tentazione di infeudamento circa le preziose scritture di suo padre, aprendosi a proposte che investissero di nuova luce la produzione eduardiana.
Ciò che Luca intendeva fare è chiaro: gli stava a cuore dimostrare e confermare l'inesauribilità della poetica di De Filippo autore. In quest'ottica, in più di un'occasione, si è trovato non solo a largire le autorizzazioni necessarie per mettere in scena Eduardo, ma anche, come testimonia Tony Servillo, ad incoraggiare imprese nuovissime come quella con Leo De Berardinis in occasione della realizzazione dell'indimenticabile ha da passà ‘a nuttata.
Toccherà ora ai suoi eredi amministrare il potente lascito di memoria diva connesso alle opere di Eduardo. L'intelligenza e la sensibilità di sua moglie Carolina Rosi e dei figli di Luca rappresentano una garanzia assoluta in tal senso.
Essi potranno continuare con Luca il dialogo che Luca stesso aveva attivato tutta la vita con Eduardo.
Le linee sono segnate con grande precisione: l'apertura di Luca nei confronti dei grandi artefici del teatro italiano e non solo, insieme con la sua attenzione per i nuovi talenti della scena contemporanea, dicono chiaramente quanto egli fosse affascinato da nuovi esperimenti per ritrovare nelle creazioni di suo padre insospettabili sorprese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino