Una rete per l’inclusione: in Campania 55 giovani detenuti avviati al lavoro

In tutto il mezzogiorno sono 215 i ragazzi coinvolti

Presentazione risultati del progetto una rete per l'inclusione
215 progetti personalizzati, divisi fra Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, per favorire il reinserimento sociale di giovani di età compresa fra i 16 e i 24...

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215 progetti personalizzati, divisi fra Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, per favorire il reinserimento sociale di giovani di età compresa fra i 16 e i 24 anni, con procedimenti penali e attualmente affidati ai servizi della giustizia minorile. Era questo l’obiettivo che si era proposto il progetto “Una rete per l’inclusione”, che si è concluso oggi e i cui risultati sono stati presentati stamattina a Bari.

In un periodo di circa 15 mesi fra il 2022 e il 2023, i 215 tirocinanti, fra cui 32 ragazze e 15 ragazzi in stato di detenzione negli Istituti penali minorili, sono stati coinvolti in progetti di 6 mesi durante i quali hanno potuto usufruire di percorsi personalizzati di apprendimento e inserimento professionale in diversi ambiti. In Campania sono stati 55 i tirocinanti, di cui 45 in esecuzione penale esterna (28 a Napoli e 17 a Salerno) e gli altri dell’Istituto penale di Airola e dei Centri di Nisida

Per Antonio Sangermano, capo dipartimento per la giustizia Minorile e di comunità del Ministero della Giustizia, «questo progetto ha offerto un’importante opportunità innanzitutto ai giovani beneficiari, che hanno potuto sviluppare competenze professionali e relazionali, che per molti di loro si sono già tradotte in un favorevole ingresso nel mondo del lavoro».

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Il Mattino