Agli Astroni tra fiamme e cenere: «Ma non ci arrendiamo»

L'interno della riserva degli Astroni
Negli occhi ancora la paura grande per la trappola di fuoco dalla quale sono usciti ieri per miracolo, sulle magliette con il panda del Wwf i segni della cenere e delle fiamme: i...

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Negli occhi ancora la paura grande per la trappola di fuoco dalla quale sono usciti ieri per miracolo, sulle magliette con il panda del Wwf i segni della cenere e delle fiamme: i ragazzi degli Astroni sono stanchi ma non smettono di lottare contro i roghi.

 

Il direttore della riserva naturale, Fabrizio Canonico, dice di aver ricevuto precise denunce su più inneschi che hanno causato un primo incendio sabato scorso e un secondo il giorno seguente, visto che il primo era stato spento. Attualmente il 60% della riserva è stato aggredito dalle fiamme. Dall'alto sembra che il fuoco non abbia causato danni, al centro del cratere, invece, c'è una distesa di cenere che testimonia l'aggressività delle fiamme. CanadAir ed Elicotteri continuano a spegnere roghi che potrebbero estendersi; squadre di volontari si dedicano alla bonifica del sottobosco bruciato, per spegnere eventuali piccoli focolai che covano sotto la cenere. Siamo stati con loro, abbiamo vissuto una giornata di fuoco e di disperazione all'interno degli Astroni. Nel video che vedete sono raccolte le parole e le immagini drammatiche della prima giornata in cui si inizia a fare la conta dei danni: «Resteremo chiusi per un po' - dice il direttore Canonico - dobbiamo esaminare ogni singolo albero per capire se il fuoco ne ha minato la stabilità. Purtroppo saranno tanti gli alberi da abbattere ma non ci arrendiamo. La natura si riprenderà il suo spazio e la riserva tornerà meravigliosa come prima».

Il reportage sul giornale in edicola domattina Leggi l'articolo completo su
Il Mattino