«Al momento delle fiamme l'albergo era pieno. Abbiamo accompagnato i turisti presso strutture più lontane. I più spaventati hanno lasciato la montagna, con...
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«Noi conosciamo bene il territorio, fronteggiamo con competenza queste situazioni e cerchiamo di trasmettere serenità - continua - ma chi proviene da altre zone ovviamente dinanzi a un incendio così grande e vicino resta scosso». Ma gli albergatori della montagna non mollano, nonostante le difficoltà del momento. «Faito è un grande attrattore turistico - continua Danilo Somma - e la scorsa estate di questi periodi c'erano migliaia di visitatori. Gli incendi quest'anno ci stanno danneggiando notevolmente. Credo che sarebbe opportuno fare una buona prevenzione. Tutte le proprietà pubbliche e private devono essere mantenute in modo corretto, pulite, per evitare che qualsiasi focolaio possa alimentarsi facilmente, come sta accadendo adesso».
Tanta la paura di questi giorni vissuta da residenti e villeggianti. «Le fiamme hanno circondato la mia abitazione. Per fortuna ero in casa con i miei nipoti e insieme abbiamo fronteggiato l'emergenza. E' stato terribile» racconta Mariella De Fusco, proprietaria di una villetta all'inizio della zona abitata di Faito.
«Sono arrivati in soccorso i volontari del Faito e i vigili del fuoco - continua - ma ce la siamo vista brutta. Abbiamo rischiato la strage. A Faito ci sono ville con le bombole a gas. Chi ha appiccato l'incendio secondo me va considerato come un vero assassino». Una situazione drammatica, fronteggiata con sapienza da chi ama e vive a Faito. «Mia madre, anziana, alloggiava all'hotel Sant'Angelo: i gestori sono stati bravi a non creare allarmismi - conclude Mariella De Fusco - È stata accompagnata presso la zona della funivia, lontana dalle fiamme. Adesso che in questa zona l'emergenza è rientrata, lei si trova nuovamente in albergo».
A piazzale dei Capi le fiamme non ci sono più ma resta uno scenario desolante, fatto di cenere e alberi bruciati. Nella zona vicina alla frazione di Moiano l'incendio è ancora in corso. La strada che collega il centro alla montagna continua ad essere interdetta per pericolo caduta massi. Elicotteri e canadair non si fermano un istante. Da terra sono all'opera gli uomini dell'Avf, vigili del fuoco, polizia municipale, protezione civile regionale. Presenti sul posto il sindaco Andrea Buonocore e il presidente del consiglio Massimo Trignano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino