Continua a bruciare il Vesuvio: torna l’incubo del 2017. Dopo il rogo di modeste dimensioni divampato ieri sul versante di Torre del Greco a via Cappella Bianchini, oggi...
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Dagli inizi di luglio già si sono verificati diversi roghi, soprattutto sul versante di Torre del Greco, e questo preoccupa le autorità tanto che il presidente Casillo domani mattina interpellerà il prefetto di Napoli per far luce sulla situazione. I carabinieri forestali che mantengono alta l’attenzione, soprattutto dopo i disastrosi roghi del 2017, riferiscono che molto probabilmente si tratta di mancanza di pulitura da sterpaglie da parte di proprietari fondiari privati e che verosimilmente quest’anno non c’è dolo. Però alcuni attivisti temono il fatto che i roghi si verifichino sempre alla stessa ora. «Potrebbe essere qualche vandalo- dice Silvano Somma - che sta giocando col fuoco. Bisogna far luce». Attento alla situazione anche il candidato presidente alla regione Campania Giuliano Granato con cui si candidano Clementina Sasso e Marco Marco Manna, attivisti della Rete a difesa del Vesuvio. «Sono passati 3 anni dai roghi - scrive Granati- che devastarono il Vesuvio. Ricordo la paura, l'orrore, la rabbia per l'impotenza in cui ci avevano lasciati le istituzioni. Quella terra ieri è tornata a bruciare, ancora una volta. Il terzo incendio in poche settimane nella sola Torre del Greco.
Una ferita che non si sana, che non si chiude. Perché l'incuria e l'abbandono della protezione della nostra terra non sono semplice dimenticanza.I nemici della Campania sono spesso quelli che vestono in giacca e cravatta. Per questo sono fiero della mia T-shirt un po' lisa "controllo popolare, antimafia sociale", quella con cui sto andando proprio ora alle pendici del Vesuvio. “Amala e difendila" è una specie di giuramento di Ippocrate applicato all'ambiente e alla nostra terra che dovrebbe esser proprio di ognuno di noi. A maggior ragione di chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Che però troppo spesso se ne frega.La Campania è il futuro, se non la lasciamo preda di indifferenza e speculatori».
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Il Mattino