Era tornato a Pozzuoli sabato, grazie a un permesso premio che gli aveva consentito di lasciare per qualche giorno la casa famiglia dove viveva da quasi un anno. Una vita...
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LA PASSIONE PER I MOTORI
In quell'anno era finito in un'indagine su una banda di giovanissimi che, armi in pugno, aveva imposto il pizzo al titolare di un supermercato di Monterusciello: finì in manette dopo aver tentato una rocambolesca fuga dall'ospedale dove i carabinieri lo avevano individuato insieme a uno dei complici. Un passato burrascoso nonostante la giovanissima età, una vita vissuta in un quartiere a rischio tra modelli e stili di vita che troppo spesso inducono in maniera irreversibile nella spirale dell'odio, della violenza e della criminalità a tutti costi. Una vita breve ma intensa fatta di eccessi che Giuseppe, anche grazie al percorso all'interno della casa famiglia, aveva deciso di mettere alle spalle quasi come un senso di rivalsa. Amante delle motociclette, lunedì sera si era messo alla guida della piccola auto del padre, Gennaro, forse anche a sua insaputa: particolare, questo, su cui faranno luce gli agenti della Polizia Municipale di Pozzuoli che nelle prossime ore ascolteranno i genitori del ragazzo: affranti dal dolore i coniugi De Pasquale dovranno chiarire se erano a conoscenza del fatto che il figlio si fosse messo alla guida del veicolo senza patente. Le indagini sono condotte dagli uomini della comandante Silvia Mignone che hanno inviato un'informativa alla Procura di Napoli e al Tribunale dei Minori.
L'INDAGINE
Il piccolo veicolo, forse complice l'alta velocità, poco prima delle 19 di lunedì è uscito di strada carambolando più volte nella curva dei giardinetti di via Antonino Pio dove ha finito la sua folle corsa. Il corpo di Giuseppe, quasi un metro e ottanta di statura, fisico esile e tatuato, nel violento impatto è stato sbalzato dall'abitacolo finendo nell'erba. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime. Inutile la corsa all'ospedale dove il giovane è deceduto. Scene di strazio e tensione all'esterno del Santa Maria delle Grazie dove decine di persone si erano radunate in attesa di avere notizie sulle sue sorti.
Poco dopo, proprio all'interno del nosocomio, gli agenti della Municipale hanno individuato l'altro giovane, anch'egli minorenne, che si trovava in compagnia di Giuseppe a bordo dell'auto: forse preso dal panico non avrebbe detto di trovarsi con la vittima al momento dell'incidente, raggiungendo autonomamente l'ospedale dove è stato medicato per lievi ferite e sottoposto agli esami tossicologici. È lui, per il momento, l'unico testimone della tragedia: infatti, nessuno avrebbe visto nulla, nonostante la folla accorsa negli attimi successivi allo schianto. Una ricostruzione dei fatti resa difficile anche dall'assenza di telecamere eccetto quelle di un vicino supermercato che però non avrebbero ripreso né il passaggio dell'auto né lo schianto. La salma è stata trasferita presso il centro di medicina legale del Secondo Policlinico dove domani sarà effettuata l'autopsia.
Cordoglio e sconcerto in città. Sul luogo della tragedia è stata affissa ad un albero una foto del giovane, mentre gli amici stanno preparando striscioni e t-shirt per il giorno dei funerali quando un intero quartiere darà l'ultimo saluto a Giuseppe, a cui un destino crudele ha voltato le spalle troppo presto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino