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Stupore, incredulità. E tanto dolore. Sono i sentimenti che in queste ore accomunano i cittadini di Massa Lubrense e dell’intera penisola sorrentina dopo che si è diffusa la notizia della tragica morte di Martina Persico. La ragazza, nata a Sorrento 30 anni fa, era con un’amica in una delle auto rimaste coinvolte nell’incidente. A casa, ad attendere che facesse ritorno da una serata trascorsa con gli amici, c’erano la sua bambina piccola e i genitori. Sono invece arrivati i carabinieri della stazione di Massa Lubrense, dove la famiglia Persico vive, per informarli di quanto accaduto. Un dolore enorme per papà Cataldo e mamma Carolina, che ora dovranno prendersi cura anche della loro nipotina. Una bimba legatissima alla madre: condividevano giochi e speranze. Commoventi le tantissime fotografie che Martina postava sui suoi profili social, che le ritraevano insieme. Tra le più recenti ci sono quelle dell’ultimo Carnevale, quando si sono travestite come Morticia e Mercoledì, le due protagoniste della popolare serie tv «La Famiglia Addams».
Come spiegare a una bambina che la mamma, l’unico punto di riferimento di tutta la sua vita, non tornerà più a casa? Compito terribile che spetterà, loro malgrado, ai nonni.
«La tragica scomparsa di Martina in una età in cui si deve vivere e non morire è un dolore immenso che ha colpito tutta la comunità di Massa Lubrense - scrive il sindaco Lorenzo Balducelli in un messaggio indirizzato alla famiglia -. A nome mio personale, dell’amministrazione comunale e di tutti i cittadini esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza al papà Cataldo, alla mamma Carolina, alla piccola figlia e a tutti i familiari. Sono sicuro che in questi giorni tutti ci stringeremo intorno a loro. Purtroppo il nostro affetto e la nostra vicinanza non potranno cancellare il dolore di una perdita così grave per un padre, una madre e, soprattutto, di una figlia». Quando la salma di Martina, dopo gli esami di rito, sarà restituita ai genitori e sarà stabilita la data dei funerali, si deciderà se indire il lutto cittadino.
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