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Martina Persico, che avrebbe compiuto trent'anni a luglio, e Francesco Cataldo, che invece aveva compiuto 27 anni poco più di un mese fa sono solo gli ultimi nomi del triste elenco dei decessi che avvengono lungo le strade che dalla provincia portano al capoluogo. Coinvolti in un terribile schianto, questa volta sulla strada statale 162 dir Centro Direzionale, tra Cercola e Sant'Anastasia, oggi i loro corpi saranno sottoposti all'autopsia, necessaria per le indagini.
Statale 7bis, 162 - Asse mediano, 162dir, 268 del Vesuvio: sono le sigle che nascondono le insidie delle strade che portano a Napoli, le arterie di collegamento che ogni giorno vengono percorse da decine di migliaia di automobili e che spesso diventano teatro di incidenti. A fotografare la loro pericolosità ci pensa lo studio «Localizzazione degli incidenti stradali», realizzato dall'Aci, che nel 2021 (ultimo dato disponibile) ha analizzato i 31.407 incidenti (1.002 mortali), con 1.078 decessi (il 37,5% del totale) e 47.740 feriti, avvenuti su circa 53.000 chilometri di strade della rete viaria principale del Belpaese. L'indice di mortalità medio su tutta la rete nazionale è pari a 3,4 morti per 100 incidenti.
Secondo lo studio realizzato dall'Aci, sulla strada statale 162 Asse Mediano nel 2021 si sono verificati 2,79 incidenti per ogni chilometro, ben sopra la media nazionale di 0,5. Ci sono stati 94 incidenti, di cui 3 mortali, con 162 feriti.
Si tratta, dunque, di un problema strettamente connesso al pendolarismo, ai lavoratori che si spostano dalla provincia alla città. Del resto, la fuga dai mezzi pubblici, sempre meno efficienti e puntuali, ha inevitabilmente fatto aumentare l'uso delle auto. Secondo l'ultimo rapporto di Legambiente, «Pendolaria», in Campania si è passati da 467mila utilizzatori di treni o bus al giorno nel 2011 a 262mila nel 2019. E a Napoli vi sono 613 auto ogni 1000 abitanti, un record europeo. Più auto, più smog e soprattutto meno sicurezza.
Un tempo il primato degli incidenti apparteneva alla strada statale 268, che collega i Paesi vesuviani alla città: tristemente nota come la «strada della morte», ha fatto registrare significativi miglioramenti grazie ai lavori per il raddoppio di corsia e, di recente, all'illuminazione di alcuni tratti. Sono stati illuminati gli svincoli di Somma Vesuviana Centro, Somma Vesuviana Sud, Ottaviano Zona Industriale, Ottaviano per un investimento complessivo di oltre 1,5 milioni di euro. Se ne è occupata l'Anas, che ha competenza pure sulla Strada statale 162 dir: qui a fine 2022 sono stati spesi parte dei 4,6 milioni stanziati per la nuova pavimentazione. Gli interventi hanno riguardato pure l'Asse Mediano e interessato i territori di Afragola, Acerra, Frattamaggiore, Sant'Anastasia, Pollena Trocchia, Cercola e Napoli. Manutenzione dell'Anas, autovelox (sulla 268 sono stati installati da qualche anno e hanno fatto da deterrente), controlli delle forze dell'ordine rappresentano i tentativi per invertire la rotta e ridurre incidenti e schianti spesso mortali.
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