Ciambriello al carcere femminile di Pozzuoli: «Mostre, dibattiti, visite»

Il «Viaggio nella detenzione al femminile: mostre, dibattiti, visite nelle carceri» per far conoscere l'universo carcerario al femminile

Casa circondariale femminile
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Il «Viaggio nella detenzione al femminile: mostre, dibattiti, visite nelle carceri» per far conoscere l'universo carcerario al femminile, le storie, le criticità, le buone prassi e per sostenere che non ci siano più bambini in carcere: è l'iniziativa del garante dei detenuti della regione Campania, Samuele Ciambriello, presentata, stamani, in consiglio regionale della Campania.

Inaugurata anche una mostra fotografica, dal titolo «Senza Colpe», di Anna Catalano, che ritrae la vita che i bambini vivono con le proprie madri negli Istituti a carcerazione attenuata per madri-Icam, e degli abiti artigianali realizzati dalle detenute della Casa Circondariale femminile di Pozzuoli, assunte al lavoro dalla Palingen.

«Secondo il primo rapporto sulle donne detenute in Italia, sono 2.392 le donne presenti negli istituti penitenziari italiani al 31 gennaio, di cui 15 madri con 17 figli al seguito. In Campania ci sono 333 donne detenute di cui 11 con 13 figli presenti nell'Istituto per detenute madri di Lauro - ha detto Ciambriello - consentire che i bambini vivano in carcere non è degno di un paese civile, un tema che quasi l'intera camera dei deputati, nella passata legislatura, aveva condiviso tanto da approvare, quasi all'unanimità, la proposta di legge di Paolo Siani volta a destinare le mamme detenute con i propri figli nelle case famiglia protette, una legge, che purtroppo, non è mai giunta in senato a causa della fine anticipata della legislatura ma che resta tutt'oggi molto importante».

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Il Mattino