Innocente ammazzato a Portici. Clemente: «Rivedo così la morte di mia madre, si vive come in una guerra civile»

Innocente ammazzato a Portici. Clemente: «Rivedo così la morte di mia madre, si vive come in una guerra civile»
Segui Il Mattino su Facebook, clicca qui «Basta, è una guerra civile. Forza, ribelliamoci tutti contro la camorra. A...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Segui Il Mattino su Facebook, clicca qui





«Basta, è una guerra civile. Forza, ribelliamoci tutti contro la camorra. A testa alta, con consapevole coraggio. Chiunque è stato testimone di questa tragedia faccia l'identikit, il più dettagliato possibile, degli assassini e, se li conosce, dica i loro nomi».



Parla, con ardore, al cuore della gente. Lancia, con determinazione, il suo appello l'assessore ai giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, 27 anni. Aveva solo dieci anni, era l'11 giugno 1997, quando vide dal balcone morire la sua mamma, sotto casa, colpita alla tempia da un camorrista, per un errore. Sente Alessandra Clemente, di nuovo oggi come allora, uno strappo nell'anima. Urla la sua, la nostra memoria. Assessore Clemente, dal passato irrompe di nuovo il dolore...



«Inevitabile. Ne sento, in queste ore, l'insopportabile peso. Fa rabbia, fa soffrire. Un'altra vittima innocente uccisa dalla camorra, ma lo sa che ce n'è almeno una all'anno? Immagino, e faccio miei i volti, la sofferenza, le lacrime della moglie e dei figli di Mariano Bottari. Immagino il dolore al suo funerale, lo sento, lo vivo. Mi rivedo, rivedo i miei familiari quel giorno che la camorra travolse le nostre vite. Ripercorro con intensità ogni istante. Ero una bambina, ero affacciata al balcone. Aspettavo che mamma rientrasse a casa dopo aver preso all'asilo Franci, mio fratello. Aveva solo cinque anni, tornavano insieme dall'asilo. Mamma mi aveva chiesto di accompagnarla a prenderlo, io volli restare a casa. Poi, sentii quell'assordante rumore. Mi affacciai. E mia madre era là, per terra, non si rialzava. Io continuavo a chiamare: mamma, mamma. Non ho più lacrime, io oggi sono, con gran dolore, arrabbiata nera».






Leggi Il Mattino per tre mesi a soli 9.99€ - Clicca qui per la PROMO

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino