È stata picchiata da un detenuto mentre stava lavorando come educatrice nel carcere di Poggioreale. L’ennesimo caso di violenza tra le mura della casa circondariale...
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Da tempo i rappresentanti sindacali del comparto denunciano l’insufficienza di organico di poliziotti in servizio a Poggioreale e anche la carenza di strumenti in loro supporto, quali videosorveglianza e accorgimenti che possano facilitare «la vigilanza a porte aperte in un carcere che è stato pensato esattamente per l’opposto» continua Fattorello.
«Il punto è che la politica e l’amministrazione della casa circondariale vanno verso una gestione aperta delle celle, situazione auspicabile ma con un numero maggiore di poliziotti – si legge nella nota Sappe- a dimostrazione di questo ci sono i casi di autolesionismo e violenza di vario tipo che continuano ad aumentare e verificarsi in maniera sempre più pericolosa». Durante la recente visita del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nel carcere di Poggioreale i sindacati del comparto di polizia penitenziaria avevano chiesto un incontro per rappresentare le loro problematiche. «Il ministro non ci ha ricevuto e l’attenzione su di noi viene messa in luce sono quando esplode la violenza fra queste mura», conclude Fattorello. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino