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Ha indicato quattro testimoni, chiede che vengano acquisite informazioni sul traffico telefonico delle persone con cui si era intrattenuto a conversare.
Al telefono o semplicemente via chat, magari attraverso «whatsapp», avrebbe conversato con quattro persone, più o meno nella fascia oraria in cui veniva consumata una violenza sessuale nei confronti di una studentessa universitaria. Nuova mossa da parte dei difensori del 36enne, ritenuto responsabile dell’aggressione ai danni della studentessa: ieri mattina, gli avvocati Carmine Iannuzzi e Alfonso Vigliotti hanno presentato una richiesta di sollecito in Procura, per chiedere speditezza in una vicenda tutt’altro che chiusa. L’uomo è in cella, a Poggioreale, da sabato notte.
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Il Mattino