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Inviato a Casamicciola
«Mia madre ha 94 anni, non può lasciare la sua casa senza correre ulteriori pericoli, non può nemmeno camminare ed è a letto assistita anche da mio fratello». Se tanti sono fuggiti dall'epicentro della frana c'è anche chi proprio non vuole saperne di lasciare la propria abitazione. A raccontare la situazione di questa donna che non vuole evacuare il suo appartamento è suo figlio Antonio. I vigili del fuoco e gli operatori della Protezione civile hanno provato a dissuadere sia l'anziana donna che i figli, ma non c'è stato verso. «Mamma - racconta Antonio - non può sottoporsi allo stress di essere portata fuori dalla propria abitazione su una lettiga e neppure può sopportare lo stress psicologico di abbandonare le sue cose, la sua vita, tutto il mondo che si è costruita». Gli addetti dei vigili del fuoco ci hanno provato una prima volta ad evacuare la signora alle 3 di notte tra sabato e domenica, poi si è preferito rimandare le operazioni anche a causa della tempesta che si è abbattuta per tutta la notte sull'isola. Spostare la signora in quelle condizioni di freddo e pioggia sarebbe stato rischioso. Ieri mattina la trattativa è ricominciata anche grazie al tempo certamente più favorevole, ma senza successo. Prima i figli avevano acconsentito, ma poi tutto si è concluso con un nulla di fatto. «Sono certo che mia madre - spiega Antonio, che si ferma a parlare con i soccorritori in piazza Maio, luogo simbolo della tragedia e ritrovo di tutti i mezzi di soccorso - non corre più alcun pericolo per la posizione in cui si trova la nostra casa. La zona interessata dalla frana è distante, noi siamo leggermente più in basso rispetto a dove sono morte le persone».
In piazza Maio, intanto, i volontari della Caritas hanno riaperto una piccola baracca per rifocillare i soccorritori e i dispersi. La casetta di legno e lamiere servì anche 5 anni fa in occasione del terremoto. Dalla vicina pizzeria Catarì vengono sfornate pizze a ripetizione.
Il Mattino