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Piogge insistenti come detonatori e moltiplicatori di fragilità diffusa: in un contesto di dissesto idrogeologico come è quello delle isole del golfo e della costiera, inevitabile la conta dei danni. A Barano d'Ischia, dove continuano ad allarmare i costoni pericolanti sul litorale dei Maronti che si sbriciolano senza sosta, ieri mattina ha ceduto di schianto un terrapieno di una proprietà privata, accanto a un piccolo nucleo di abitazioni.
Un'auto in sosta è andata distrutta, coperta dai detriti, ma non si sono registrati feriti, anche se la paura è stata tanta: era da poco spuntata l'alba e il boato che si è avvertito è stato cupo e intenso. Come un terremoto. È accaduto nella frazione di Testaccio, a ridosso dell'unico tratto carrabile di via Giorgio Corafà, la storica e stretta stradina di collegamento tra la collina interna e la spiaggia marontiana.
Dopo una serie di sopralluoghi effettuati dai funzionari dell'ufficio tecnico comunale, si è deciso di interdire l'area al passaggio di mezzi e persone con un'ordinanza ad hoc. Inoltre, per favorire lo sgombero delle pietre precipitate in strada, si è provveduto a far allontanare tre nuclei familiari dalle proprie abitazioni. I massi di trachite e tufo erano l'ossatura di un vecchio muro a secco travolto dalla frana.
Le piogge hanno provocato nuovi dissesti anche in costiera sorrentina. La notte scorsa una frana si è staccata dalla parte sottostante la carreggiata di via Nastro Verde, a Sorrento. Terreno, fango e detriti si sono riversati nella scarpata trascinando nell'alveo del sottostante rivolo anche un pezzo del manto di asfalto e alcuni alberi. A Capri mare forza 6 e onde che hanno superato i 4 metri nella baia di Marina Grande: lo stabilimento-ristorante Lo Smeraldo è stato completamente invaso - e fortemente danneggiato - dall'acqua che ha addirittura superato la barriera frangiflutti riversandosi sull'altro lato del porto.
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