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E ancora: se è necessario, si mette all’opera per far ottenere una onorificenza al presidente della propria azienda, provando a chiamare addirittura Renzi o il ministro Poletti. Eccolo il ritratto di Francesco Simone, classe 1957, responsabile delle relazioni esterne della Concordia Cpl, finito in cella lunedì scorso nel pieno delle indagini sul consorzio delle coop rosse emiliane. Oltre quattrocento pagine zeppe di omissis, agli atti dell’inchiesta terremoto che ha colpito - tra gli altri - il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino c’è la presunta ragnatela di affari di Simone. Uomo ovunque, tanto da meritare l’appellativo di «tom tom» tra i vertici della Concordia, un problem solver che usa metodi spregiudicati, sbrigativi.
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Il Mattino