ISCHIA. È il tempo delle polemiche feroci, dopo il lieve sisma dell'altra sera a Casamicciola. Se scatta l'interrogativo sulla ricerca dei luoghi di rischio per gli...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In ogni caso, analizzando la scala dei pericoli, si conferma che al primo posto c'è il dissesto che parte dal cuore geologico dell'isola, il Monte Epomeo, e si irradia su borghi e cittadine sul versante settentrionale e meridionale e si dilata in altre zone montagnose, interne o costiere, passando per le famigerate colline del Creatio, il Monte Vezzi a est; i costoni di Serrara della Pietra dell'Acqua con i suoi massi pericolanti. La friabilità può moltiplicarsi con gli eventi sismici che, storicamente, si concentrano nell'area nord e nordovest, tra i Comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio. Ma le contraddizioni dello Stato sono troppe e scuotono gli amministratori locali dalle fondamenta, fuori dalla metafora.
«Ma basta con la storiella dell'abusivismo che sarebbe la causa di tutti i mali», sbotta il sindaco di Forio, Francesco Del Deo, che è un fiume in piena pronto a lottare per aggirare le banalità che si diffondono anche sui social e per difendersi dai progetti calati dall'alto e molto controversi per la geotermia. «Solo il cinque per cento delle abitazioni costruite in Italia sono state realizzate con i criteri antisismici attualmente in vigore. E nell'isola forse siamo messi leggermente meglio del dato nazionale». È durissimo Del Deo. Imprenditore internazionale con uffici a Roma, dopo trenta anni di lontananza era tornato cinque anni fa nel suo paese, dove aveva cominciato da ragazzo l'attività politica, per riannodare i fili della gestione della cosa pubblica. Non ha vissuto la stagione di mattone selvaggio e contrattacca.
«Perché si pensa alla mappa degli abusi quando il vero problema sono i borghi storici, gli edifici pubblici e i centri urbani da Ischia Ponte a Forio? Si tratta di case, palazzi del Seicento, Settecento; o degli anni Cinquanta, Sessanta. Può resistere ai terremoti questo straordinario patrimonio edilizio? Ischia, come l'Italia che è tutta a rischio, è un paese antico e può accadere ovunque che ci sia una scossa disastrosa», aggiunge Francesco Del Deo, che dilata l'orizzonte.
«Il caso di Amatrice è un classico ricorda perché quelle case erano fatte di pietruzze che si sono sbriciolate, e mille posti sono così. Ma i Comuni ricevono finanziamenti statali per l'efficientamento energetico delle scuole e poi ci sono gli incentivi per i restauri. Ma non abbiamo ricevuto un euro per la messa in sicurezza degli stessi edifici scolastici. Per agire sul territorio c'è una miriade di enti, autorizzazioni e permessi da ottenere: la burocrazia è soffocante. A noi resta la responsabilità, ma non l'autonomia. All'estero non è così. Il patrimonio edilizio non si può mettere in sicurezza, se il governo non mette un punto fermo. Ma intanto che accade? C'è la follia di Stato: è il progetto conclude Francesco Del Deo per la costruzione di una megacentrale geotermica a Serrara, in zona altamente franosa peraltro, e che per stessa ammissione dei tecnici può provocare terremoti di magnitudo superiore a tre, per effetto dell'immissione dei fluidi ad alta pressione in profondità. Ci opporremo con tutte le nostre forze a questa assurdità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino