Ischia, scarichi abusivi in mare: rabbia e denunce sull'isola verde

Ischia, scarichi abusivi in mare: rabbia e denunce sull'isola verde
Chi è che inquina e sporca il mare in uno degli angoli più suggestivi dell'isola d'Ischia? Sono stati i bagnanti a segnalare uno scarico abusivo in mare, e...

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Chi è che inquina e sporca il mare in uno degli angoli più suggestivi dell'isola d'Ischia? Sono stati i bagnanti a segnalare uno scarico abusivo in mare, e subito gli ambientalisti hanno denunciato il fatto come un vero e proprio attentato all'ambiente e alla salute. Puntuale è scattato poi nella mattinata di ieri il blitz della Guardia Costiera. Nella Baia di Cartaromana, nel tratto di mare a poca distanza dalla spiaggia e da alcuni stabilimenti balneari, acque di color marrone e schiume sospette continuavano a fuoriuscire in mare da un grosso tubo collegato, secondo le prime ricostruzioni, agli impianti di smaltimento di un albergo che sorge nelle immediate vicinanze e che apparentemente verrebbe utilizzato per lo sversamento di acqua termale non trattata. Ma nella condotta (almeno stando a quanto testimoniano vari filmati e foto scattate e postate sui social) oltre ai reflui delle piscine termali confluirebbero anche liquidi contenenti agenti chimici e detersivi.


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Gli uomini al comando del capitano Andrea Meloni hanno effettuato rilievi e prelevato campioni di liquido sospetto da far analizzare, documentando le varie fasi del controllo con foto e video. L'albergo sarebbe lo stesso che anni addietro venne denunciato sempre per sversamento abusivo in mare di acque di dubbia provenienza: all'epoca furono i carabinieri del Noe a intervenire e lo scarico venne sequestrato perchè correva lungo la parere del costone di proprietà demaniale. Una situazione abbastanza analoga a quella di ieri, quando la Guardia Costiera ha poi esteso i controlli anche ad altre strutture ricettive e balneari della zona, eseguendo verifiche anche amministrative sulla regolarità di certificazioni e autorizzazioni. Il caso passa adesso nelle mani della Procura che dovrà valutare la situazione ed eventualmente disporre il sequestro del canale di scarico e una denuncia per i proprietari della struttura alberghiera. «Uno scandalo per un posto bellissimo e amato come Cartaromana, un attentato all'ecosistema marino e alla salute dei bagnanti in questo mare che è protetto da sempre da vincoli ambientali, demaniali e perfino archeologici», denuncia la portavoce isolana dei Verdi, Maria Rosaria Urraro.
 

Ma il mal da mare sporco veniva segnalato dai bagnanti, nella giornata di ieri, un po' dovunque intorno all'isola d'Ischia. Chiazze schiumose e maleodoranti in alcuni punti a Cava dell'isola, la spiaggia ancora parzialmente interdetta per il pericolo di crolli del costone sull'arenile e «dove ormai da quattro anni il Comune di Forio e i privati proprietari di un residence in passato più volte sequestrato per abusivismo edilizio - ricorda il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli - si rimpallano la responsabilità di mettere mano alle opere di risanamento». Anche ai Maronti in alcuni tratti si notano chiazze sospette e rifiuti galleggianti. Analogo spettacolo a Forio, lungo il lido della Chiaia dove all'arenile pubblico accedono ogni giorno centinaia di famiglie, anziani e bambini che non trovano servizi igienici, guardiania né spazi delimitati per il distanziamento. «La necessità di contenere i danni della crisi turistica - denuncia l'albergatore Aldo Presutti - ha portato a un rilassamento generale sul versante delle norme di prevenzione anti-covid. E questo non solo sui mezzi di trasporto marittimo e terrestre, ma anche sugli arenili e nei luoghi pubblici». Anche in alcuni lidi gestiti da privati, nonostante il forte rialzo dei prezzi, distanziamento e sicurezza fanno parte di un immaginario volutamente rimosso. «Ma scherziamo - racconta un turista su Facebook postando le foto - devo pagare 30 euro al giorno per un posto al sole e poi siamo assediati da ogni parte. Se mi chiedete se questa è una vacanza, rispondo senza esitazione, che no, è un delirio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino