Ischia, terremoto sul turismo: «Le disdette costano 40 milioni»

Ischia, terremoto sul turismo: «Le disdette costano 40 milioni»
Ventimila lavoratori a spasso e senza ammortizzatori sociali, e oltre duemila aziende medie e piccole a rischio chiusura. Un «buco» da 40 milioni di euro per...

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Ventimila lavoratori a spasso e senza ammortizzatori sociali, e oltre duemila aziende medie e piccole a rischio chiusura. Un «buco» da 40 milioni di euro per l'isola d'Ischia e di complessivi 120 milioni per le attività dell'intera regione. È il quadro fosco che si profila all'indomani del terremoto e delle polemiche mediatiche che ne sono seguite e che ancora non si sono placate. A fare il punto sono alcuni operatori turistici silla base di valutazioni di impatto sui mercati nazionali e internazionali, e di resoconti tecnici che quantificano il danno dal punto di vista economico. Le disdette post-terremoto frenano la forte ripresa che si stava concretizzando fino a poche settimane prima, e nel medio termine arriveranno i licenziamenti anticipati per migliaia di lavoratori del turismo, come ha denunciato ieri anche Gennaro Strazzullo, segretario regionale Uil del settore. «Il peggio è che la gran parte dei questi lavoratori puntualizza Strazzullo - non potranno neppure accedere all'assegno di disoccupazione».


Una brutta botta per l'economia isolana, ma anche per quella napoletana e campana in generale. I mercati fanno infatti registrare perdite assai consistenti per Ischia che però non verrebbero assorbite da altre mete della Campania. Da settembre in poi infatti, è solitamente il fattore termalismo a spingere il turismo italiano nel golfo di Napoli.

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